LO STUDIO PUBBLICATO SU SCIENCE

Risolto l’enigma della Corona

Cosa è che rende l'atmosfera solare milioni di gradi più calda della superficie del Sole stesso. Dopo decenni di studi l'enigma sembra essere risolto. Sono getti di plasma di un particolare tipo che si proiettano nella Corona solare. Lo studio condotto da scienziati della Lockheed Martin Solar and Astrophysics Laboratory (LMSAL), NCAR e dell'Università di Oslo è pubblicato su Science.

     07/01/2011

E’ stato uno dei misteri più duraturi nell’ambito della fisica solare quello che riguarda la corona del Sole, o meglio perché questa sia milioni di gradi più calda che la superficie stessa della nostra stella madre. Un mistero che, secondo quanto pubblicato da Science, non è dunque più.

Gli scienziati ritengono ora che una delle principali fonti del gas caldo che riempie la corona siano getti di plasma che si proiettano dalla superficie del Sole. La questione è come questa energia si sposti dall’interno del Sole finendo per creare un’atmosfera esterna più calda della superficie stessa. Con l’identificazione di questi getti di plasma riscaldato che si inseriscono nell’atmosfera solare, gli scienziati si dicono ora in grado di meglio comprendere quanto accade in quella regione solare e di come possa influenzare, anche se lievemente, l’atmosfera superiore della Terra.

La ricerca è stata condotta da scienziati della Lockheed Martin Solar and Astrophysics Laboratory (LMSAL), NCAR e dell’Università di Oslo. La ricerca è stata sostenuta dalla NASA e dalla National Science Foundation (NSF).

Il team di ricerca si è focalizzato sulle spicole, fontane di plasma che si proiettano verso l’alto, nell’atmosfera esterna del Sole. Fino a qualche decennio orsono si riteneva fossero questi fenomeni all’origine della differenza di temperatura, ma negli anni ’80 si verificò che questi getti non raggiungevano le temperature della corona e non sembravano quindi esserne l’origine.  Nel 2007 però un gruppo di ricercatori individuò un secondo tipo di spicole, che si innalzano nell’atmosfera solare a velocità anche superiori ai cento chilometri al secondo, prima di scomparire.  La rapidità con cui scomparivano permetteva di ipotizzare un loro calore molto più elevato, ma non vi era nessuna evidenza osservativa che lo confermasse.

I ricercatori hanno utilizzato dati di recenti osservazione ottenute, tra l’altro, con gli strumenti della NASA, Solar Dynamics Observatory della Focal Plane Package per l’ Optical Solar Telescope (SOT) installati sul satellite giapponese Hinode, per testare la loro ipotesi. Le osservazioni hanno rivelato che vi è un diretto collegamento tra il plasma riscaldato a milioni di gradi e le spicole che lo introducono nell’atmosfera solare, anche se non è ancora chiaro di cosa guidi e riscaldi questo materiale nelle spicole. Un passo fondamentale sarà comprendere meglio l’area di interfaccia tra la superficie del Sole (o fotosfera) e la corona.