
Media INAF approfitta dell’iniziativa statunitense per ripercorrere studi, ricerche e scoperte che hanno interessato la nostra stella, alla quale molti astronomi hanno dedicato la propria carriera scientifica. L’attività del Sole ha ripercussioni estremamente importanti per la vita sulla Terra ed è molto dibattuta, in tempi recenti, la questione delle tempeste solari: stanno davvero diminuendo? (“Addio macchie solari?“; “Chi ha paura delle tempeste solari?“). E che effetti può avere un declino del magnetismo e delle macchie solari sul clima del nostro pianeta? (“Sorprese dal Sole“).
Il Sole è l’unica stella che riusciamo a studiare nel dettaglio e, pertanto, è un prezioso laboratorio, sia per l’Astrofisica delle altre stelle, sia per lo studio di fenomeni estremi, non ancora riproducibili nei nostri laboratori, ma di grande interesse, come la produzione di energia da campi magnetici. Lo studio del Sole è di grande importanza anche per le ricadute sulla vita quotidiana, ad esempio per l’influenza dei fenomeni solari sulle telecomunicazioni. Su questi fronti è attiva la sonda giapponese Hinode, con la partecipazione americana ed europea, lanciata nel 2006, sui cui dati si è tenuto proprio nei giorni scorsi un convegno a Palermo (“Palermo baciata dal Sole di Hinode“).
Un’occasione privilegiata per osservare il Sole, in particolare la corona che presenta ancora molti misteri, è data dalle eclissi totali. Evento raro che si è verificato quest’anno, e una spedizione italiana di astronomi è andata fino all’atollo di Tatakoto in Polinesia, per approfittare delle osservazioni. (“Pronti all’eclissi di Sole“; “Il Sole nero di Tatakoto“).
Che succede invece all’eliosfera, la bolla di plasma generata dal vento solare nel mezzo interstellare che protegge la Terra e gli altri pianeti dai raggi cosmici? Per gli scienziati è un puzzle: i dati della sonda IBEX della Nasa sono in continua evoluzione e la risposta definitiva ancora non c’è. (“Il Sole sull’orlo della fornace“, “Imprevedibile eliosfera“).






