ORGANIZZATO DA INAF-IFSI, INFN E UNIVERSITA’

Fisica delle astroparticelle: un workshop a Torino

Cento ricercatori da tutto il mondo giungeranno, lunedì prossimo, a Torino per fare il punto sullo stato dell'arte di questo settore di ricerca multidisciplinare che studia i fenomeni più violenti del cosmo.

     16/09/2010

Una giornata dedicata alla fisica delle astroparticelle e a Gianni Navarra, un ricercatore italiano recentemente scomparso, tra i più autorevoli in  questo settore delle Scienze dell’Universo. E’ il simposio internazionale “Highlights in Astroparticle Physics”, che si svolgerà lunedì prossimo, 20 settembre, a Torino presso il Dipartimento di Fisica della locale Università . L’incontro, che vedrà la partecipazione di un centinaio di scienziati provenienti da tutto il mondo, è stato organizzato dalle sezioni torinesi dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) dell’INAF e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, insieme all’Università di Torino.

“Questo workshop vedrà gli interventi di esperti internazionali su tematiche che riguardano la fisica astroparticellare, a cui Gianni Navarra ha dedicato tutta la sua attività scientifica” dice Carlo Morello, direttore dell’IFSI-INAF di Torino. “Non solo: i relatori sono stati amici e collaboratori di Navarra, e questa giornata è anche il loro personale omaggio all’uomo, oltre che allo scienziato, che ci ha lasciato poco più di un anno fa”.

La fisica delle astroparticelle è un settore di ricerca multidisciplinare. Nel suo ambito ricadono, tra gli altri, la comprensione dell’origine e della natura dei raggi cosmici, lo studio dei neutrini, l’identificazione dei costituenti della materia oscura, la ricerca dell’antimateria nella radiazione cosmica e la rivelazione delle onde gravitazionali: cioe’ tutti quei fenomeni e particelle prodotti da corpi celesti, in molti casi dalle caratteristiche estreme come supernovae, stelle di neutroni e buchi neri.

L’energia trasportata dalle particelle cosmiche, veri e propri “messaggeri spaziali”, non è tuttora riproducibile dai più potenti acceleratori oggi operanti sulla terra, come il Large Hadron Collider del CERN. Lo studio delle astroparticelle può dunque fornire preziose informazioni per  comprendere i processi che avvengono nel cosmo e per conoscere in maggior dettaglio le leggi fisiche che li regolano, sfruttando il più grande e potente laboratorio che abbiamo a disposizione: l’Universo.