CHROMOSCOPE, SETTE SURVEY A PORTATA DI CLIC

Tutti i colori della galassia

Un software gratuito per turisti galattici. Nella versione on-line o in quella scaricabile, Chromoscope offre una vista mozzafiato sulla Via Lattea. Dalle onde radio su fino ai raggi gamma, la nostra galassia è resa in tutta la magnificenza delle sue lunghezze d’onda. Dal 5 luglio, c'è anche la nuova mappa di Planck.

     13/07/2010

Si chiama Chromoscope, e promette quel potere straordinario che vantavano i mitici “occhiali a raggi X”, quelli pubblicizzati negli anni Settanta su giornalini come Diabolik, il Monello o l’Intrepido. Con tre importanti differenze. Primo, Chromoscope non si limita a darci la vista a raggi X, ma anche a raggi gamma, a microonde, a infrarossi e a onde radio. Secondo, e qui c’è chi rimarrà deluso, Chromoscope non permette di guardare sotto ai vestiti, almeno non nella versione on-line: il suo obiettivo è puntato sulla Via Lattea, la nostra galassia. Terza e più importante differenza: Chromoscope, la promessa, la mantiene.

Grazie alle mappe del cielo raccolte da sette fra i migliori telescopi (spaziali e non) o survey in circolazione, è infatti sufficiente scorrere con delicatezza una rotellina—la slidebar in alto a destra della videata del programma—per vedere la Via Lattea a frequenze altrimenti inaccessibili ai nostri occhi.

Partendo dall’immagine ottica, omaggio della Sloan Digital Sky Survey, e andando verso lunghezze d’onda sempre maggiori, ci s’imbatte anzitutto nella galassia vista in H-alpha (una porzione “rossa” dello spettro visibile) dello Wisconsin H-Alpha Mapper, per poi scivolare nel lontano infrarosso del satellite IRAS. Un gradino più giù, ed ecco la Via Lattea a microonde appena immortalata dal telescopio spaziale Planck, che recentemente ci ha regalato la prima mappa del cielo bambino (qui la rassegna stampa relativa al comunicato “Planck svela l’Universo bambino, com’era e com’è”).

Tornando a Chromoscope, in fondo, alle frequenze più basse, si vede la galassia ad onde radio di Haslam, a 408 MHz. Andando invece nella direzione opposta, ovvero arrampicandosi verso frequenze sempre più alte, dal cielo ottico si passa a quello a raggi  X della missione ROSAT. Per arrivare infine al cosiddetto “universo violento”, quello collezionato recentemente dal satellite Fermi, sensibile ai raggi gamma.

Vi è venuta voglia di provarlo? Niente di più semplice: basta andare su www.chromoscope.net.

Chromoscope è stato sviluppato da tre giovani ricercatori di altrettante università britanniche: Stuart Lowe (University of Manchester), Chris North (Cardiff University) e Robert Simpson (Oxford University), ed è sovvenzionato dagli Astronomy and Astronomy Instrumentation Groups della Cardiff University. In questo breve video, Douglas Pierce-Price ne illustra il funzionamento: