OSSERVATE DA XMM. CON INTERVISTA A DUE COAUTORI

Tracce di materia oscura in galassie remote

Ci sono voluti tre satelliti (XMM-Netwon, Chandra e l'Hubble Space Telescope) e un bel po’ di calcoli. Ma alla fine ce l’hanno fatta: gli astrofisici della survey COSMOS sono riusciti a osservare e quantificare l’effetto gravitazionale della materia oscura sull’emissione X di remoti ammassi di galassie.

     20/01/2010

Emissione X nel campo della survey COSMOS. Crediti: ESA

Ci sono voluti tre satelliti (XMM-Netwon, Chandra e l’Hubble Space Telescope) e un bel po’ di calcoli. Ma alla fine ce l’hanno fatta: gli astrofisici della survey COSMOS sono riusciti a osservare e quantificare l’effetto gravitazionale della materia oscura sull’emissione X di remoti ammassi di galassie.

Il team internazionale di scienziati, guidato da Alexie Leauthaud del Lawrence Berkeley National Laboratory, Alexis Finoguenov del Max-Planck-Institut e Jean-Paul Kneib del Laboratoire d’Astrophysique di Marsiglia, è riuscito infatti a sfruttare l’effetto di lente gravitazionale debole introdotto dalla materia oscura per determinare, con un’accuratezza senza precedenti, la massa totale di gruppi di galassie remoti.

In pratica, misurando la luminosità dell’emissione X di queste sorgenti (influenzata dalla sola materia barionica, quella “normale”) e la deviazione a essa impressa dall’effetto di lente gravitazionale (influenzata, in questo caso, dalla somma di materia barionica e materia oscura), sono stati in grado di calcolare la relazione fra le due. E sono riusciti a farlo su cluster di galassie con masse minori e con redshift molto più elevato (dunque, molto più distanti) rispetto a studi analoghi effettuati in precedenza. I risultati sono stati pubblicati oggi su The Astrophysical Journal.

Nico Cappelluti e Stefania Giodini

Alla ricerca hanno preso parte, fra gli altri, anche il premio Nobel George Smoot, di Berkeley, e tre astrofisici italiani residenti all’estero: Nico Cappelluti, Stefania Giodini e Mara Salvato. Abbiamo raggiunto Nico e Stefania al Max-Planck, in Germania, per farci raccontare al telefono qualche dettaglio di questa scoperta:

[audio:https://www.media.inaf.it/audio/cappelluti-giodini.mp3|titles=Intervista a Nico Cappelluti e Stefania Giodini (a cura di Marco Malaspina)]

Fonte ESA: XMM-Newton traces dark matter in faint, distant galaxy groups

L’articolo su ApJ: DOI: 10.1088/0004-637X/709/1/97