SCOPERTA GRAZIE AL TELESCOPIO VISTA DELL’ESO

Una componente sconosciuta della Via Lattea

Una componente della Via Lattea prima sconosciuta. E' quanto hanno scoperto alcuni astronomi utilizzando il telescopio VISTA all'Osservatorio dell'ESO al Paranal. Mappando le posizioni di alcune stelle variabili appartenenti alla classe nota come Cefeidi, hanno trovato, nel rigonfiamento centrale, un disco di stelle giovani nascosto dietro a spesse nubi di polvere

     28/10/2015

Astronomers using the VISTA telescope at ESO’s Paranal Observatory have discovered a previously unknown component of the Milky Way. By mapping out the locations of a class of stars that vary in brightness called Cepheids, a disc of young stars buried behind thick dust clouds in the central bulge has been found. This diagram shows the locations of the newly discovered Cepheids in an artist’s rendering of the Milky Way. The yellow star indicates the position of the Sun.

Una componente della Via Lattea prima sconosciuta. E’ quanto hanno scoperto alcuni astronomi utilizzando il telescopio VISTA all’Osservatorio dell’ESO al Paranal. Mappando le posizioni di alcune stelle variabili appartenenti alla classe nota come Cefeidi, hanno trovato, nel rigonfiamento centrale, un disco di stelle giovani nascosto dietro a spesse nubi di polvere.

La survey pubblica dell’ESO chiamata VVV (Vista Variables in the Vía Láctea Survey) sfrutta il telescopio VISTA all’Osservatorio del Paranal per catturare immagini multiple, a tempi diversi, delle zone centrali della Galassia a lunghezze d’onda infrarosse. Un’equipe di astronomi, guidata da Istvan Dékány della Pontificia Universidad Católica de Chile ha ora utilizzato i dati di questa survey, presi tra il 2010 e il 2014, per realizzare una scoperta eccezionale – una componente precedentemente sconosciuta della nostra galassia, la Via Lattea.

«Si pensa che il rigonfiamento centrale della Via Lattea sia formato da un gran numero di stelle vecchie. Ma i dati di VISTA hanno svelato qualcosa di nuovo – e molto giovane per gli standard astronomici», conferma Istvan Dékány, primo autore del nuovo lavoro.

Analizzando i dati della survey, gli astronomi hanno trovato 655 possibili stelle variabili di un tipo noto come Cefeidi. Queste stelle si espandono e si contraggono periodicamente, con periodi che vanno da pochi giorni ad alcuni mesi per l’intero ciclo, cambiando nel frattempo in modo significativo la luminosità.

Il tempo impiegato da una Cefeide per diventare prima più brillante e poi più debole è maggiore per le Cefeidi più brillanti e minore per quelle più deboli. Questa relazione straordinariamente precisa, scoperta nel 1908 dall’astronoma americana Henrietta Swan Leavitt, rende lo studio delle Cefeidi uno dei metodi più efficienti per misurare la distanza di oggetti distanti, nella nostra Galassia e oltre, e tracciarne così una mappa corretta delle posizioni.

Ma c’è un inghippo – le Cefeidi non sono tutte uguali – si dividono in due classi principali, una molto più giovane dell’altra. Nel loro campione di 655 stelle, l’equipe ne ha identificate 35 che appartengono al sottogruppo delle cosiddette Cefeidi classiche – stelle giovani e luminose, molto diverse dalle più comuni e più vecchie stelle che si trovano di solito nel rigonfiamento centrale della Via Lattea.

L’equipe ha raccolto informazioni sulla luminosità e sul periodo di pulsazione e ha dedotto la distanza di queste 35 Cefeidi classiche. I loro periodi di pulsazione, intimamente legati alla loro età, hanno svelato la loro sorprendente giovinezza.

«Tutte le 35 Cefeidi classiche scoperte hanno meno di 100 milioni di anni. Le Cefeidi più giovani potrebbero avere appena 25 milioni di anni, anche se non possiamo escludere la presenza di Cefeidi ancora più giovani e brillanti», spiega il secondo autore dell’articolo, Dante Minniti, dell’Universidad Andres Bello, Santiago, Cile. L’età di queste Cefeidi classiche fornisce una prova solida del continuo rifornimento di nuove stelle, precedentemente non confermato, nella zona centrale della Via Lattea negli ultimi 100 milioni di anni. Ma questa non è l’unica scoperta importante dai dati della survey.

Costruendo la mappa delle Cefeidi scoperte, l’equipe ha tracciato una struttura completamente nuova nella Via Lattea – un disco sottile di stelle giovani che attraversa il rigonfiamento galattico. Questa nuova componente nella galassia che ci ospita è rimasta invisiible e sconosciuta alle indagini precedenti perché è nascosta dietro a spesse nubi di polvere. La sua scoperta dimostra la potenza di VISTA, progettato per studiare le strutture della Via Lattea per mezzo di immagini a grande campo e alta risoluzione a lunghezze d’onda della banda infrarossa.

 

Servono ora nuove indagini per stabilre se queste Cefeidi sono nate vicino a dove ora le osserviamo, o molto più lontano. Comprendere le loro proprietà fondamentali, le loro interazioni e la loro evoluzione è essenziale per comprendere l’evoluzione della Via Lattea e il processo di evoluzione delle galassie nel suo complesso.

Il comunicato stampa dell’ESO