L’ATMOSFERA RICREATA NEI LABORATORI NASA

Titano: il nuovo gusto per l’estate

Potrebbe sembrare un sofisticato esperimento di gelateria, e invece è una 'ricetta' elaborata dagli scienziati dell'agenzia spaziale statunitense, che in laboratorio sono riusciti a catturare i sapori fondamentali dell'atmosfera bruno-arancio intorno alla più grande luna di Saturno

     16/06/2014

Crediti: NASA / Goddard / JPL.

Se gli amanti di cono e coppetta da passeggiata sui lungomare d’Italia non si sono ancora abituati alle stravaganze dei gelatai, che ogni estate cercano di sorprenderci con improbabili note di sapore, dal gusto Puffo al Bacio, dal Peperoncino al Rosmarino, ora ci si mettono anche gli astronomi che dagli Stati Uniti promettono di lasciarci a bocca aperta con le sorprendenti sfumature di gusto della luna di Saturno: Titano.

Si scherza, sì, ma non troppo. Nel corso di esperimenti in laboratorio gli scienziati NASA sono riusciti a individuare le sostanze sconosciute che la sonda Cassini ha rilevato nell’atmosfera di Titano sulle lunghezze d’onda del lontano infrarosso. Si tratta di un mix di idrocarburi aromatici che include azoto e altri policiclici aromatici.

L’atmosfera di Titano ricreata sotto vetro: gli esperimenti di laboratorio sono stati progettati per simulare la chimica di Titano. È così che il team ha potuto classificare una sostanza precedentemente ignota ma evidenziata dai dati raccolti dal Composite Infrared Spectrometer a bordo di Cassini, uno strumento che lavora su lunghezze d’onda nella regione del lontano infrarosso. Partendo dalla firma spettrale di questa sostanza è stato possibile risalire alla miscela di molecole che la compone.

Come spesso succede quando si parla di chimica, i ricercatori hanno cercato di combinare gli ingredienti – i diversi gas – ricreando fedelmente le giuste condizioni, per poi aspettare che in laboratorio si riproducano le stesse reazioni che avvengono nell’atmosfera inquinata di Titano. Una volta che si riesce a ricreare un modello che si comporta come quello originale allora si ha la “ricetta” giusta per le mani.

“Ora possiamo dire con sicurezza che questa sostanza ha un forte carattere aromatico, fatto che ci aiuta a capire meglio la complessa miscela di molecole che compongono il cielo che avvolge la luna di Saturno”, spiega Melissa Trainer, ricercatrice presso il NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland.

L’arancione sporco che caratterizza l’atmosfera di Titano è frutto di una miscela di idrocarburi e prodotti chimici derivati dall’azoto, perlopiù nitriti. Era logico quindi iniziare gli esperimenti con i due gas più abbondanti nel cielo di Titano: azoto e metano. Ma questi esperimenti non hanno dato risultati paragonabili alla firma spettrale registrata da Cassini.

Le cose sono cambiate in meglio aggiungendo un terzo gas, modificando il sapore della ricetta usata al primo tentativo. Si è quindi provato col benzene, già identificato nell’atmosfera della luna, per poi procedere con una serie di sostanze chimiche correlate. I migliori risultati sono stati ottenuti quando i ricercatori hanno scelto un composto aromatico contenente azoto.

“Questo è il meglio che siamo riusciti a ottenere, ricreando in laboratorio i sapori individuati da Cassini”,  ha dichiarato Joshua Sebree, autore principale dello studio, borsista e post-doc al Goddard, ora assistente presso la University of Northern Iowa. Adesso che la ricetta base è pronta, non resta che concentrarsi sulle condizioni sperimentali per perfezionarla. È un po’ come in cucina: un pizzico di sale può fare la differenza.