MA NON PER LA VOCALE FINALE

L’astronomia è femmina

L'Universo in 3D. Non solo per la capacità della scienza di guardarlo in "profondità", sia spaziale che temporale, ma per le tante - ben piu' di 3! - donne che hanno contribuito alle 'misure' del cielo. Anche in Italia le donne astronome sono numerose: l'Italia e' il terzo paese al mondo per la partecipazione femminile nella classifica stilata dall' Unione astronomica Internazionale. Intervista ad Angela Iovino.

     07/03/2012

L’Universo in 3D. Si chiama così l’intervento che l’astronoma dell’Osservatorio di Brera dell’INAF, Angela Iovino, terrà, in occasione dell’8 marzo, presso la sala conferenze di Palazzo Trinci, a Foligno, su invito del comune. Una sorta di preludio al Festival della Scienza di cui INAF è ente patrocinante. Cio’ di cui parlerà Angela Iovino è l’affascinante percorso di scoperta che ha permesso l’aggiunta della terza dimensione, quella della distanza, alle osservazioni astronomiche. Sara’ un’occasione per incontrare alcune delle tante figure di astronome che hanno avuto un ruolo chiave in questo cammino. Abbiamo tratto spunto da questa conferenza per approfondire la relazione donna e astronomia.

I dati dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) dicono che le donne astronome italiane sono al terzo posto nel mondo per rapporto rispetto ai colleghi maschi, dietro ad Argentina e Ucraina.

Un dato rilevante e significativo. E bisogna esserne orgogliosi. Però è un dato che va visto anche dal punto di vista qualitativo e non solo quantitativo. Le donne astronome italiane rappresentano il 40% dei ricercatori precari, quota che scende al 27% tra il personale di ricerca che hanno una collocazione stabile e ad appena il 17% al vertice, a livello dirigenziale. È un dato sicuramente positivo il numero di astronome italiane, ma i dati appena citati mostrano che c’è ancora molto da fare.

Si dice che la scienza non ha sesso. Ma quanto è difficile essere astronoma e donna allora?

La scienza è vero non ha sesso. Però da brava ricercatrice sperimentale mi viene da pensare che da qualche parte vi siano invisibili discriminazioni, o meglio impercettibili, che però riducono l’importanza e il ruolo delle donne nella scienza e nell’astronomia. Possono essere impercettibile, invisibili, ma, visto i numeri, evidentemente ci sono. Eppure nessuno oggi direbbe che la matematica e la fisica non sono cose da ragazze. Non è capitato a me e immagino non capiti alle ragazze di oggi. E infatti quando guardo i numeri degli studenti iscritti a queste facoltà vedo che sono equanimemente divisi.

C’è quindi di che sperare per il futuro. Che cosa allora consiglieresti alle giovani astronome di domani?

Lo stesso consiglio che darei ai ragazzi. Essere grintose, entusiaste, orgogliose di quello che fanno e non avere paura dei cambiamenti. Ci sono momenti nella propria vita lavorativa in cui si deve essere disposti a prendere la valigia, a spostarsi, a trasferirsi altrove. Questi sono consigli che non hanno ‘genere’. Sono per chiunque voglia affrontare la scienza, la ricerca, che è un settore altamente competitivo. Ho un consiglio in più per le ragazze. Non permettete a nessuno di oscurare i vostri desideri, i vostri sogni. Circondatevi di amici e magari di un partner che li condividano, che vi siano di aiuto a toccarli con mano.

Ascolta l’intervista audio