ANELLI EXTRASOLARI

Qualcosa che somiglia a Saturno

L’oggetto che eclissa una stella simile al Sole a 420 anni luce da noi, è circondato da un sistema di anelli: è quanto emerge dall’analisi dei dati raccolti nell’ambito dei programmi SuperWASP e ASAS. Stella mancata o un Saturno extrasolare?

     11/01/2012

Uno dei metodi per individuare i pianeti extrasolari è rilevare il loro passaggio davanti alla propria stella, lungo la nostra linea di vista. Un metodo che ha permesso di trovarne tanti.  Ad ogni giro, infatti, provocano un momentaneo abbassamento della luminosità che ci raggiunge e, poiché i pianeti hanno forma sferica, questa diminuzione ha un andamento preciso e riconoscibile.

Ma l’oggetto che ogni 54 giorni passa davanti a una stella simile al Sole, a 420 anni luce da noi, provoca una eclissi diversa dal solito, come se non fosse un comune corpo tondeggiante. Ciò che eclissa 1SWASP J140747.93-394542.6 (questa la sigla che identifica la stella, decisamente difficile da ricordare), sarebbe circondato da un sistema di anelli.

Nel descrivere i risultati ottenuti, che saranno riportati su Astronomical Journal, il responsabile del gruppo che ha effettuato la ricerca, Eric Mamajek del Rochester and Cerro Tololo Inter-American Observatory, ha parlato di “un oggetto poco massivo, circondato da un disco costituito da vari anelli sottili di polveri e frammenti rocciosi”.

Si tratterebbe del primo sistema di anelli individuati intorno a un oggetto di massa non elevata al di fuori del Sistema solare. Resta da saperne di più sull’identità dell’oggetto stesso e per questo sarà determinante stabilirne la massa: se è compresa fra le 13 e le 75 volte quella di Giove, si tratterebbe di una stella che non si è accesa, una nana bruna, se è inferiore potrebbe invece trattarsi di un pianeta, paragonabile a Saturno. Stella mancata o pianeta gigante? Capirlo servirà anche a determinare se intorno a questo oggetto possano orbitare pianeti o lune: fra gli anelli sono infatti presenti degli spazi, delle divisioni, che potrebbero essere dovuti alla presenza di corpi minori, probabilmente ancora in fase di formazione.

I dati che, una volta elaborati, hanno permesso di giungere a queste conclusioni sono stati ottenuti nell’ambito dei programmi SuperWASP (Wide Angle Search for Planets) e All Sky Automated Survey (ASAS) analizzando nello specifico proprio le curve di luce di stelle simili al Sole che appartengono alla cosiddetta associazione Scorpius-Centaurus. Secondo Mamajek, ulteriori osservazioni mirate potrebbero fornire le risposte entro un paio d’anni: sapremo così se abbiamo scoperto un altro Saturno o piuttosto una signora degli anelli.