L’EDIZIONE È OSPITATA DA GRUPPOLOCALE.IT

Un Carnevale della Fisica letterario

Il testimone dell’ormai tradizionale appuntamento in rete con la scienza passa, per il mese di gennaio, al blog GruppoLocale.it, curato da due astronomi: Marco Castellani, dell’INAF di Roma, e Sabrina Masiero. Avete tempo fino al 27 per segnalare i vostri post sulla fisica nella letteratura italiana.

     03/01/2012

GruppoLocale.it, ospite del prossimo Carnevale della Fisica

Il primo è stato quello della Matematica. Poi, a seguire, sono arrivati quello della Fisica, della Chimica, della Biodiversità… Di che si tratta ce lo faremo spiegare ora da Marco Castellani. Diciamo però subito una cosa: nonostante il nome, i carnevali scientifici non sono iniziative prequaresimali, confinate a un certo periodo dell’anno. Al contrario, sono una sorta di proposte di lettura di post a tema che si susseguono sul web a cadenza mensile, ognuna con il proprio giorno del mese prestabilito per il passaggio di consegne da un blog all’altro. Dunque, se vi ritroverete a leggere gli articoli di fisica e astronomia selezionati da GruppoLocale.it proprio nei giorni a cavallo fra i prossimi giovedì e martedì grassi, è solo perché febbraio 2012 sarà il mese in cui il blog di Castellani proporrà i post scelti nel periodo in cui ha avuto in mano il testimone, vale a dire da qui al 30 gennaio.

Marco Castellani, astronomo presso l’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma, è sposato e papà di quattro pargoli: Claudia, Andrea, Simone e Agnese, con età dai diciannove ai nove anni. Si occupa di evoluzione stellare, di ammassi globulari, e lavora nella preparazione del software scientifico per la missione GAIA per ESA. Incredibilmente, riesce a ritagliarsi anche il tempo per scrivere: racconti, poesie e, naturalmente, gli articoli per il suo blog d’astronomia: GruppoLocale.it, al quale è andata la presidenza di turno del Carnevale della Fisica.

Marco, le regole di questi carnevali scientifici sembrano davvero complicatissime…

E’ vero, anche io ci ho messo un po’ per capirle! A volte penso che i miei neuroni siano un po’ pigri… Beh a volte la fisica dà l’impressione di essere complessa, e questo Carnevale a prima vista sembra confermare tale impressione. Ma direi soltanto a prima vista, perché basta girare per qualche sito legato alla manifestazione per capire come funziona.

E come funziona?

L’idea è davvero carina: si seleziona un sito ogni mese, il quale indice una “chiamata” ai volenterosi bloggers, al fine di redigere un post su un tema che riguarda la fisica in connessione con altre tematiche, anche apparentemente “distanti”. L’argomento è a discrezione del blog ospitante, e può riguardare l’impatto della fisica nei contesti più svariati. La varietà è parte del gioco, come s’intuisce dagli ultimi titoli: La fisica tra i fornelli, Il cinema e la fisica… Poi, alla fine del mese, il blog che ospita il Carnevale presenta un sunto dei contributi che sono arrivati, con gli indirizzi dei vari siti in cui hanno trovato pubblicazione.

E per il mese di gennaio il blog ospitante è GruppoLocale.it. Come ci sei riuscito?

Ho avanzato la candidatura nell’estate dell’anno scorso, e con mio grande piacere è subito stata accolta da parte di Claudio Pasqua di Gravità Zero, tra i curatori del Carnevale. GruppoLocale.it è un sito che ho creato nel 2002, quando ancora la divulgazione in Italia era decisamente molto meno sviluppata di adesso, ma l’idea originaria in realtà è ancora anteriore. Si parla dello scorso millennio: correva l’anno 1997 (e mi sa che sto facendo capire che non sono proprio un giovanotto…), quando ero al lavoro all’Osservatorio di Roma, e stavo finendo il dottorato in astronomia. Coniugando la passione per la scrittura – che ho sempre avuto – a quella per la scienza, avevo sentito l’attrattiva e quasi l’esigenza di redigere delle brevi notizie riguardo alle scoperte più recenti dell’astronomia, delle quali grazie al mio lavoro ero spesso testimone, ma di cui vedevo si parlava molto poco, fuori dall’ambito accademico.

Qual è stato il primo argomento che hai affrontato da divulgatore?

A dare il via all’avventura è stato l’arrivo di dati – ai quali poi ho lavorato, collaborando all’uscita di un articolo – sulla galassia nana Antlia, allora appena scoperta. Mi sono chiesto: perché non divulgare la notizia? Dopotutto, la scoperta di una galassia può ben interessare un pubblico più vasto degli addetti ai lavori. Così iniziava a prender forma l’idea di conglobare dei sintetici aggiornamenti in una sorta di bollettino astronomico.

Quando ancora i blog non li conosceva praticamente nessuno, dunque…

Già. Pensa che a quel tempo redigevo le news con un editor di testo, per poi metterle in fila su una semplice pagina web, una dopo l’altra. Il tutto scrivendo il codice della pagina web interamente “a mano” (ma il web era infinitamente meno complesso di ora, bisogna dire). Poi, piano piano, ha preso forma l’idea di un sito dedicato, GruppoLocale.it, che ora si appoggia all’eccellente motore di WordPress.

Tutto da solo o c’è dietro una squadra?

Per anni ho mandato avanti il sito praticamente da solo. In tempi più recenti ho trovato una valida e preziosa collaboratrice in Sabrina Masiero. Sabrina ha preso il dottorato a Padova con una tesi su “Comunicare l’Astronomia”, e ha manifestato fin dal suo primo contatto un deciso interesse per il progetto di GruppoLocale. Redige gran parte delle news e mi aiuta nell’impostazione del sito. Abbiamo occasionalmente anche contributi di altri validi bloggers, come Umberto Genovese che cura “il Poliedrico“. E siamo aperti ad ogni possibile collaborazione: il nostro requisito è che abbia validità scientifica e “apertura”. Rifuggiamo parimenti dalla pseudoscienza e dallo scientismo, che ritengo entrambi, per diversi motivi, pericolosi nemici della percezione della scienza come una “bella avventura” del conoscere, pienamente dignitosa sotto il profilo culturale ed esistenziale.

Un identikit in cifre di GruppoLocale: quanti lettori e quanti euro?

Nel corso del 2011, il sito ha avuto quasi 63.000 contatti, la pagina Facebook ha da poco superato le 780 adesioni, e l’account Twitter ha quasi 550 followers. L’aspetto economico, al momento, è abbastanza marginale, e comunque non determinante, anche perché l’esposizione di inserzioni pubblicitarie è volutamente mantenuta esigua in modo da non infastidire la lettura. Diciamo che quello che ci spinge è la passione e non il profitto, insieme alla percezione di quanto sia appagante poter restituire alla comunità in senso più largo quello che è stato investito e speso per la nostra stessa formazione.

Torniamo al Carnevale della Fisica. Ora che avete in mano il testimone che succede?

I giochi si sono appena aperti: c’è tempo fino al 27 di gennaio per scrivere un post sul tema scelto, pubblicarlo sul proprio blog e segnalarlo a GruppoLocale.

E quale sarebbe, il tema scelto?

Come hanno fatto altri blogger prima di me, ho assecondato le mie specifiche propensioni, optando per qualcosa d’inerente all’attività dello scrivere: La fisica nella letteratura italiana, dal suo nascere fino ai nostri giorni. Un titolo da intendere in maniera molto larga: nel Carnevale non si viene ripresi per andare fuori tema! L’intento è anche quello di cercare le intersezioni tra due mondi, erroneamente ritenuti “impermeabili” l’uno all’altro. GruppoLocale non crede all’idea delle “due culture”, perché siamo convintissimi che la cultura e la conoscenza nascano dallo stupore di fronte al mondo – “Solo lo stupore conosce”, la frase di Gregorio di Nissa, è il nostro motto – e vengano a costituire un corpus profondamente unitario, anche se esteso e ramificato in diverse declinazioni.

A proposito di commistioni: cosa ne pensi, in generale, dei blog tenuti da scienziati?

Il mio parere è che vi sia posto per tutti. A mio avviso, i blog tenuti da scienziati hanno una funzione importante, che è quella di mostrare al pubblico più vasto come lo scienziato sia (a differenza di tante immagini stereotipate ma largamente diffuse) un uomo assolutamente pari agli altri, mosso da desiderio di conoscenza e interessato da entusiasmi, frustrazioni, dubbi… che si ripercuotono inevitabilmente sulla sua ricerca. È dunque una formula che non solo può funzionare (perché permette al pubblico di entrare nei meccanismi che muovono il ricercatore nella sua avventura conoscitiva) ma che presenta un ruolo importante nella comunicazione scientifica nell’era di Internet. Dunque nessuna interferenza, a mio avviso, ma una interazione “virtuosa”. Quello che ci guadagna, in ultima istanza, è la “vera scienza”, di cui c’è bisogno più che mai, per non cadere in preda al sensazionalismo o peggio ai clamori della “pseudoscienza” che purtroppo trova ancor oggi spesso larghi spazi nei giornali, nelle televisioni  e negli altri media: a volte si crede più ad oscure elucubrazioni su un antico calendario Maya che a secoli di accertato progresso scientifico. Ecco perché più che mai la scienza, quella vera, ha bisogno di essere divulgata.

E i tuoi colleghi? Anche loro sono sostenitori così entusiasti della necessità di comunicare con il pubblico?

Per la mia esperienza, è difficile trovare scienziati di valore che non abbiano in qualche modo speso, e spendano, una parte anche importante del loro tempo in attività di divulgazione, a vari livelli (conferenze, seminari, libri, etc). Soprattutto nei tempi più recenti, mi sembra che la consapevolezza dell’importanza della divulgazione sia cresciuta anche tra gli addetti ai lavori; forse in passato non è sempre stato così, ma le cose stanno migliorando rapidamente. Questo anche grazie al formidabile veicolo informativo che è Internet, e alle possibilità che offre, non limitate alla semplice fruizione di contenuti. Progetti come Zoo Universe, per esempio, assolutamente inconcepibili prima di Internet, permettono oggi a un pubblico potenzialmente vastissimo di partecipare ad una vera indagine scientifica!