NEI PROSSIMI DUE ANNI VERRANNO PRODOTTE ALTRE TRE MAPPE

Centodue volte tutto il cielo, nei colori di SphereX

A nove mesi dal lancio, il telescopio spaziale SphereX della Nasa ha prodotto la sua prima immagine integrale del cielo, usando i suoi sei rivelatori e 102 colori, dal visibile all’infrarosso. Contiene dati su milioni di galassie e stelle, che aiuteranno gli astronomi a indagare l’evoluzione delle strutture cosmiche nell’universo

     24/12/2025

È stato lanciato lo scorso 11 marzo e, come da programma, in sei mesi ha fatto il giro del cielo. In senso figurato, s’intende: il telescopio spaziale SphereX (acronimo di Spectro-photometer for the history of the universe, epoch of reionization, and ices explorer) della Nasa ha completato la sua prima mappa infrarossa dell’intero cielo in 102 colori, dal visibile all’infrarosso, orbitando attorno alla Terra 14 volte e mezzo ogni giorno. Colori ottici e infrarossi, questi ultimi non visibili all’occhio umano, fondamentali per indagare fenomeni fisici e capire meglio la storia e l’evoluzione delle strutture dell’universo.

Questa immagine di SphereX mostra una selezione dei colori infrarossi emessi principalmente dalle stelle e dalle galassie. Il telescopio spaziale sta osservando centinaia di milioni di galassie lontane in tutto il cielo. La sua visione a lunghezze d’onda multiple aiuterà gli astronomi a misurare la distanza di quelle galassie. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech

L’immagine che vedete qui sopra, e che contiene una selezione delle lunghezze d’onda esplorate dal SphereX, mostra soprattutto galassie esterne alla nostra, alcune vicine altre lontanissime, e qualche stella della Via Lattea. Secondo gli astronomi, il telescopio sarà in grado di raccogliere dati su più di 450 milioni di galassie, e più di 100 milioni di stelle nella Via Lattea.

«È incredibile quante informazioni SphereX abbia raccolto in soli sei mesi, informazioni che saranno particolarmente preziose se utilizzate insieme ai dati delle nostre altre missioni per comprendere meglio il nostro universo», commenta Shawn Domagal-Goldman, direttore della divisione di astrofisica presso la sede centrale della Nasa a Washington. «Abbiamo essenzialmente 102 nuove mappe dell’intero cielo, ciascuna con una lunghezza d’onda diversa e contenente informazioni uniche sugli oggetti che vede. Penso che ogni astronomo troverà qualcosa di valore qui, poiché le missioni della Nasa consentono al mondo di rispondere a domande fondamentali su come è nato l’universo e su come è cambiato fino a creare un luogo in cui noi possiamo vivere».

L’orbita del telescopio spaziale SphereX, lo dicevamo, lo porta a girare intorno alla Terra circa 14 volte e mezzo al giorno cambiando anche latitudine, e quindi viaggiando da nord a sud e passando sopra i poli. Ogni giorno scatta circa 3.600 immagini lungo una striscia circolare del cielo, cambiando continuamente il punto di vista con il passare dei giorni, grazie anche al movimento del nostro pianeta attorno al Sole. Ci vogliono quindi circa sei mesi per scrutare lo spazio in ogni direzione, catturando l’intero cielo a 360 gradi. Dopo il lancio, le osservazioni scientifiche che hanno portato a questa prima mappa integrale sono cominciate a maggio e terminate a dicembre. Durante la sua missione nominale di due anni, il telescopio dovrebbe essere in grado di completare altre tre scansioni dell’intero cielo. Tutti i dati raccolti sono pubblici e liberamente accessibili agli scienziati e al pubblico.

SphereX della Nasa ha mappato l’intero cielo in 102 colori infrarossi, invisibili all’occhio umano ma utilizzabili per rivelare diverse caratteristiche del cosmo. Questa immagine mostra una selezione di colori emessi principalmente dalle stelle (blu, verde e bianco), dall’idrogeno gassoso caldo (blu) e dalla polvere cosmica (rosso). Crediti: Nasa/Jpl-Caltech

Cambiare colore, in astrofisica, non significa solamente tingere gli oggetti in modo diverso, ma vedere cose diverse che altrimenti sarebbero invisibili. Ad esempio, le dense nubi di polvere nella nostra galassia, dove si formano stelle e pianeti, irradiano luce intensa in determinate lunghezze d’onda dell’infrarosso, ma non emettono luce (e sono quindi totalmente invisibili) in altre. SphereX è la prima missione in grado di mappare l’intero cielo in così tanti colori, raccogliendo una quantità enorme di informazioni in poco tempo. Informazioni che potranno poi essere approfondite da telescopi in grado di osservare in modo più profondo e specifico. Per farlo, SphereX utilizza sei rilevatori, ciascuno abbinato a un filtro appositamente progettato con una gradazione di 17 colori. Ciò significa che ogni immagine scattata con questi sei rilevatori contiene 102 colori (sei volte 17).

A partire da tutti questi colori gli astronomi potranno anche misurare la distanza di centinaia di milioni di galassie, trasformando l’immagine che qui vedete in due dimensioni in una mappa tridimensionale, dove le galassie sono raggruppate e distribuite nello spazio e nel tempo lungo l’evoluzione dell’universo. Osservare come le galassie sono cambiate nel corso dei quasi 14 miliardi di anni di storia dell’universo, guardando a diverse distanze dalla Terra, consente di tracciarne l’evoluzione e di capire meglio come funziona la nostra.