RIVELATO A 130 MILIONI DI ANNI LUCE DALLA RETE DI RADIOTELESCOPI CHIME

Il lampo radio veloce più luminoso di tutti i tempi

È stato individuato lo scorso 16 marzo da un team internazionale di ricerca che comprende anche scienziati del Mit. Il suo nome ufficiale è Frb 20250316A ma è stato ribattezzato Rbfloat, acronimo di radio brightest flash of all time, ovvero “il più luminoso lampo radio veloce di tutti i tempi”. Si tratta di uno dei lampi radio veloci più vicini mai registrati. Tutti i dettagli su The Astrophysical Journal Letters

     28/08/2025

Un team internazionale di ricercatori ha individuato un nuovo lampo radio veloce dalle caratteristiche uniche. Il suo nome ufficiale è Frb 20250316A – dove ‘Frb’ sta per fast radio burst, ‘20250316’ è la data della scoperta scritta nel formato anno-mese-giorno, la lettera ‘A’ indica che è il primo individuato in quel giorno – ed è incredibilmente luminoso. Talmente tanto luminoso da guadagnarsi l’appellativo di Rbfloat, acronimo di radio brightest flash of all time, il lampo radio più luminoso di tutti i tempi.

Illustrazione artistica che mostra la rete di telescopi Chime/Chime outrigger che ha scoperto il lampo radio veloce ultra-luminoso soprannominato Rbfloat. Crediti: Danielle Futselaar

Il fugace segnale, della durata di pochi millesecondi, è stato rilevato dalle antenne del Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (Chime), un radiotelescopio interferometrico situato presso il Dominion Radio Astrophysical Observatory (Drao) nella Columbia Britannica, in Canada. Progettato per mappare la distribuzione dell’idrogeno nell’universo, Chime è sensibile anche alle emissioni radio ultrarapide e brillanti. Di recente, è stato potenziato con la costruzione dei Chime outrigger telescopes, tre versioni in scala ridotta del radiotelescopio Chime, installate in diverse aree del Nord America.

Ciascun telescopio outrigger monitora continuamente la stessa porzione di cielo osservata da Chime, registrando segnali su scale temporali di millisecondi. Chime e i tre “mini-Chime” funzionano in pratica come un unico gigantesco radiotelescopio, capace di localizzare con estrema precisione lo spicchio di cielo da cui il lampo si origina. È proprio grazie a questa rete di radiotelescopi che il 16 marzo 2025 Rbfloat non solo è stato identificato, ma è stato anche possibile risalire alla sua galassia di provenienza.

«Immaginate di trovarvi a New York e che in Florida una lucciola brilli per un millesimo di secondo», spiega Shion Andrew, ricercatrice al MIT Kavli Institute for Astrophysics and Space Research e co-autrice dello studio. «Localizzare un Frb in una parte specifica della galassia che l’ha emesso equivale a stabilire non solo su quale albero si trovi la lucciola, ma addirittura su quale ramo».

Quando l’hanno rilevato, il segnale di Rbfloat era così intenso che gli astronomi hanno inizialmente dubitato che fosse davvero un lampo radio veloce, ipotizzando potesse trattarsi di un evento terrestre. Il dubbio è stato fugato quando i telescopi outrigger hanno permesso di definirne la posizione. Secondo quanto riportato dagli autori nello studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, l’esplosione di onde radio proveniva da una regione nella costellazione dell’Orsa Maggiore. Più precisamente da Ngc 4141, una galassia a spirale situata a 130 milioni di anni luce da noi. Una distanza, questa, che fa di Rbfloat uno dei lampi radio veloci più vicini mai registrati finora.

«Dal punto di vista cosmico, questo Frb è praticamente nel nostro quartiere», sottolinea Kiyoshi Masui, radioastronomo al Kavli Institute for Astrophysics and Space Research e co-firmatario della pubblicazione. «Ciò significa che possiamo studiare un Frb piuttosto normale in modo estremamente dettagliato».

Attualmente i fast radio burst confermati sono circa quattromila. Le prove raccolte negli ultimi anni indicano che le sorgenti che li emettono sono probabilmente le magnetar, stelle di neutroni altamente magnetizzate, originatesi da supernove a collasso del nucleo. Gli astronomi ritengono che questi oggetti celesti si trovino al centro delle regioni di attiva formazione stellare, là dove si trovano le stelle più giovani. L’analisi dei dati di Frb 20250316A raccolti dai radiotelescopi ha tuttavia rivelato che il lampo proviene dalla periferia di una di queste regioni, il che indicherebbe che la sua sorgente potrebbe essere una magnetar un po’ più in là con gli anni.

«Per ora si tratta soltanto di indizi», dice Masui. «Ma la localizzazione precisa di questo lampo ci consente di indagare l’età di una sorgente di Frb. Se si trovasse al centro della regione, avrebbe migliaia di anni –  pochissimi per una stella. Essendo invece ai margini, potrebbe aver avuto più tempo per “maturare”».

Nella ricerca, oltre a localizzare la posizione nel cielo, gli scienziati hanno anche cercato di stabilire a quale gruppo di lampi radio veloci appartenesse Frb 20250316A. La maggior parte dei lampi radio veloci scoperti finora è stata registrata come eventi isolati, cioè come singoli impulsi radio. Tuttavia, c’è un piccolo sottoinsieme che rappresenta un’eccezione alla regola. È il gruppo dei lampi radio veloci ripetuti: emissioni radio veloci riconducibili alla medesima sorgente che si ripetono nel tempo, in alcuni casi seguendo uno schema ben preciso. In questo contesto, una questione ancora irrisolta è se i lampi radio veloci ripetuti e quelli singoli abbiano origini diverse.

Per individuare la categoria di appartenenza di Rbfloat, i ricercatori hanno analizzato i dati raccolti da Chime negli ultimi sei anni. L’esito della ricerca non ha lasciato dubbi: la mancata rilevazione di burst a energie spettrali inferiori indica che sia un evento unico, spiegano i ricercatori: una caratteristica particolarmente interessante, vista la sua vicinanza e luminosità. «Siamo ancora nel mezzo del dibattito sulla natura dei fast radio burst ripetuti e non», aggiunge Masui. «Eventi come questo ci permettono di aggiungere nuovi tasselli al puzzle».

«Nei prossimi anni riusciremo a localizzare centinaia di lampi radio veloci all’anno. Con un campione sempre più ampio, potremo finalmente rivelare la vera diversità di queste enigmatiche sorgenti cosmiche», conclude Shion.

Per saperne di più:

  • Leggi su The Astrophysical Journal Letters l’articolo “FRB 20250316A: A Brilliant and Nearby One-off Fast Radio Burst Localized to 13 pc Precision” di The CHIME/FRB Collaboration:Thomas C. AbbottDaniel AmouyalBridget C. AndersenShion E. AndrewKevin BanduraMohit BhardwajKalyani BhopiYash BhusareCharanjot BrarAlice CaiTomas CassanelliShami ChatterjeeJean-François ClicheAmanda M. CookAlice P. CurtinEvan Davies-VelieMatt DobbsFengqiu Adam DongYuxin Dong (董雨欣)Gwendolyn EadieTarraneh EftekhariWen-fai FongEmmanuel FonsecaB. M. GaenslerNina GusinskaiaJason W. T. HesselsDanté M. HewittJeff HuangNaman JainRonniy. C. JosephLordrick KahingaVictoria M. KaspiAfrasiyab (Afrokk) KhanBikash KharelAdam E. LanmanMagnus L’ArgentMattias LazdaCalvin LeungRobert MainLluis Mas-RibasKiyoshi W. MasuiKyle McGregorRyan MckinvenJuan Mena-ParraDaniele MichilliNicole MulykMason NgKenzie NimmoAyush PandhiSwarali Shivraj PatilAaron B. PearlmanUe-Li PenZiggy PleunisJ. Xavier ProchaskaMasoud Rafiei-RavandiScott M. RansomGurman SachdevaMawson W. SammonsKetan R. SandPaul ScholzVishwangi ShahKaitlyn ShinSeth R. SiegelSunil SimhaKendrick SmithIngrid StairsDavid C. StenningHaochen WangThomas BolesIsmaël CognardTammo Jan DijkemaAlexei V. FilippenkoMarcin P. GawrońskiWolfgang HerrmannCharles D. KilpatrickFranz KirstenShawn KnabelOmar S. Ould-BoukattineHadrien PaugnatWeronika PuchalskaWilliam SheuAswin SureshAaron TohuvavohuTommaso Treu e WeiKang Zheng