«Ho scelto di inviare questa immagine ad Apod perché avevo visto nel loro archivio immagini un po’ datate di questa nebulosa, per cui gliel’ho mandata. Poi non ci ho più pensato».

La Nebulosa Trifida nell’immagine scattata da Alessandro Cipolat Bares e selezionata dalla Nasa come Apod il 9 luglio 2025. Crediti: Alessandro Cipolat Bares
Non il desiderio di comparire o di veder riconosciuto il proprio scatto fra molti, dietro l’invio dell’immagine della nebulosa Trifida che ieri, 9 luglio, è stata scelta dalla Nasa come immagine astronomica del giorno. Alessandro Cipolat Bares voleva piuttosto “svecchiare gli archivi” dell’agenzia, con questo scatto ripreso lo scorso agosto sotto il cielo del Kalahari in Namibia, dove si trovava proprio per osservare il cielo.
«Questa ripresa è stata fatta durante uno dei miei periodici viaggi astronomici, sotto un cielo tra i più bui del pianeta, dove la Via Lattea illumina letteralmente la notte, tanto che gli antichi abitanti del Kalahari la chiamavano “la spina dorsale della notte”. È una esperienza stupenda per chi adora la meraviglia del cielo notturno. Le notti perfettamente serene e limpide consentono di osservare e fotografare oggetti in tranquillità, il periodo che trascorro in Namibia è sempre quello invernale, per il cielo australe, da giugno ad agosto, con notti serene, limpide e in assenza di umidità».
Nota anche come M20, la nebulosa Trifida si trova a circa cinquemila anni luce di distanza, in direzione della costellazione del Sagittario, ricca di nebulose. Si tratta di una regione di formazione stellare che si trova nel piano della nostra galassia, e condensa in sé tre diversi tipi di nebulose: quelle a emissione rosse, dominate dalla luce degli atomi di idrogeno, le nebulose a riflessione blu, in cui la luce è prodotta dalla polvere che riflette la luce stellare, e le nebulose oscure coperte da dense nubi di polvere. A conferirle questo nome però è la regione a emissione rossa, che sembra divisa in tre parti dalle bande di polvere. Complessivamente, la nebulosa ha un diametro di circa 40 anni luce e in cielo copre quasi l’area di una luna piena, ma è troppo debole per essere vista a occhio nudo.
Al momento dello scatto, Cipolat Bares si trovava presso la Tivoli Southern Sky Guest Farm, una fattoria attrezzata con osservatori astronomici e strumenti per osservare e riprendere, noleggiabili sul posto. Vive da una dozzina d’anni in Valle d’Aosta, è in pensione e si occupa principalmente di volontariato in ambito sociale e sanitario. «Vivendo qui, questa mia passione per l’astrofotografia è in perfetto equilibrio con la natura che mi circonda. Ovviamente ho tutto il tempo per dedicarmi a questo, passo le notti intere sia ad osservare che a fotografare, soprattutto presso l’Osservatorio astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta, a Saint -Barthélemy, sia in altri luoghi sperduti e bui in alta quota. Per fortuna abbiamo ancora dei luoghi (oltre a Saint -Barthélemy) molto bui e facilmente raggiungibili per noi che viviamo qui».
La passione per il cielo di Cipolat Bares risale agli anni della gioventù, una passione che lo ha portato dapprima a dedicarsi allo studio e alla lettura di articoli e testi di astronomia, e poi è sfociata dagli anni ‘80 nell’osservazione e nella ripresa fotografica degli oggetti del cielo. L’immagine della nebulosa Trifida è stata scattata lo scorso agosto con un astrografo da 155 mm di diametro e un sensore Cmos a colori, ed elaborata poi con un software dedicato (Pixinsight).
«Data la caratteristica del cielo, perfettamente buio e trasparente, diversissimo dal nostro, la ripresa di oggetti celesti abbastanza luminosi non richiede molte ore di integrazione», spiega l’astrofotografo. «In questo caso è stata sufficiente “solo” un’ora e mezza circa di posa totale».







