DUEMILA EURO IN PALIO PER CIASCUNO

Premi Sait 2025, ecco i vincitori

Polveri interstellari e ammassi di galassie sono al centro delle ricerche premiate quest’anno dalla Società astronomica italiana. Durante la cerimonia tenutasi oggi a Firenze, sono stati assegnati il premio “Pietro Tacchini” alla tesi di dottorato di Massimiliano Parente e il premio “Giuseppe Lorenzoni” per il miglior articolo scientifico, vinto da Andrea Botteon

     06/06/2025

Il 66esimo congresso della Sait si è svolto in questi giorni a Palazzo Affari a Firenze. Crediti: C.Badia/Inaf

Il congresso nazionale della Società astronomica italiana (Sait) si è concluso oggi con la premiazione delle migliori tesi di dottorato e dei lavori di ricerca che si sono distinti per la qualità scientifica e il loro impatto nel campo dell’astrofisica.

Durante la 66esima edizione del convegno, che si è svolta dal 3 al 6 giugno 2025 a Firenze, sono stati consegnati il premio “Pietro Tacchini”, alla miglior tesi di dottorato in astronomia e astrofisica, e il premio “Giuseppe Lorenzoni” per il miglior articolo di carattere scientifico pubblicato nell’ultimo triennio da giovani ricercatori e ricercatrici.

A vincere il premio di duemila euro intitolato a Pietro Tacchini, astronomo che negli anni dell’Unità d’Italia fondò assieme a Padre Angelo Secchi la Sait – al tempo chiamata Società degli spettroscopisti italiani – è stato Massimiliano Parente, ricercatore presso la Sissa di Trieste. Il suo lavoro per la tesi di dottorato Dust in hydrodynamical and semi-analytic galaxy evolution simulation spiega come la polvere interstellare influisce sulla formazione e sull’evoluzione delle galassie, un aspetto fondamentale per la comprensione della fisica galattica. La commissione del premio ha apprezzato non solo la solidità metodologica della ricerca, ma anche l’originale idea di incorporare modelli di polvere nelle simulazioni idrodinamiche consentendo di ottenere nuove intuizioni sulla dinamica delle galassie.

Menzione speciale per Federico Esposito dell’Università di Bologna: la sua tesi di dottorato dal titolo Impact of active galactic nuclei on the molecular gas: a radiative and kinematic perspective fornisce un’importante contributo nell’elaborazione di modelli teorici sull’emissione di righe da parte degli nuclei galattici attivi (Agn), con particolare attenzione alle interazioni tra i campi gravitazionali e i gas molecolari nei nuclei galattici.

È di Andrea Botteon, ricercatore all’Istituto di radioastronomia Inaf a Bologna, il miglior articolo scientifico di carattere astrofisico pubblicato nell’ultimo triennio. La pubblicazione è stata insignita del premio dedicato alla figura di Giuseppe Lorenzoni, quarto direttore della Specola di Padova e primo astronomo padovano a compiere ricerche astrofisiche. ll lavoro dal titolo “Magnetic fields and relativistic electrons fill entire galaxy cluster”, è stato pubblicato su Science Advances nel 2022 e ha riguardato l’analisi dei campi magnetici e delle particelle relativistiche all’interno degli ammassi di galassie, con particolare focus sull’ammasso di galassie Abell 2255. Botteon ha fornito, per la prima volta, prove dell’emissione di sincrotrone su enormi distanze, oltre 16 milioni di anni luce (cinque megaparsec). Grazie alle osservazioni a bassa frequenza, il lavoro confermerebbe che i fenomeni di shock e turbolenza nelle zone esterne degli ammassi trasferiscono energia alle particelle relativistiche – particelle che si muovono a velocità vicine a quella della luce – alimentando la formazione di campi magnetici. I risultati potrebbero avere un forte impatto nel campo della fisica degli ammassi di galassie, offrendo nuove informazioni sulla materia non termica al loro interno, materia che non è semplicemente riscaldata ma che viene accelerata a velocità estreme.

Andrea Botteon (sx) e Massimiliano Parente (dx), vincitori rispettivamente del premio “Giuseppe Lorenzoni” e del premio “Pietro Tacchini” assegnati dalla Sait. Crediti: Inaf

In aggiunta, la commissione del premio “Giuseppe Lorenzoni” ha voluto segnalare il lavoro di Michele Fiori dell’Osservatorio astronomico di Padova per la sua ricerca “Modelling the gamma-ray pulsar wind nebulae population in our galaxy”. Pubblicato nel 2022 su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, lo studio di Fiori e di molti colleghi e colleghe dell’Inaf ha modellato la popolazione di plerioni – o pulsar wind nebula – nella nostra galassia, offrendo uno strumento utile per l’interpretazione dei dati gamma e delle alte energie provenienti dalle osservazioni future.

L’evento fiorentino – che ha visto la partecipazione di circa 120 tra soci, ricercatori, astronomi e docenti scolastici – ha rappresentato un’opportunità per fare il punto sullo stato della ricerca astronomica in Italia e per discutere delle sfide future. In particolare, sono stati presentati aggiornamenti su progetti di grande rilievo, come le missioni spaziali in corso e le nuove generazioni di telescopi, tra cui quelli in grado di osservare in nuove bande di frequenza come l’infrarosso e le alte energie.

«I congressi della Società astronomica italiana sono importanti per rafforzare la coesione della comunità scientifica e per sostenere, anche grazie a premi e riconoscimenti, giovani ricercatori e ricercatrici», ha sottolineato Patrizia Caraveo, nuova presidente della Sait. «La scienza non deve mai fermarsi, anche in un periodo di incertezze globali, e la ricerca astronomica deve continuare a fare importanti passi avanti grazie all’impegno di ricercatori e istituzioni. Per questo motivo, oltre a trattare argomenti della scienza di punta, durante queste giornate abbiamo voluto sottolineare l’importanza dell’insegnamento dell’astronomia nelle nostre scuole, senza dimenticare la valenza strategica della divulgazione scientifica».

Guarda su MediaInaf Tv l’intervista video alla nuova presidente della Sait, Patrizia Caraveo: