Si è conclusa con la consegna dei premi annuali la quarta giornata del 65esimo congresso della Sait, la Società astronomica italiana, in corso in questi giorni a Napoli, all’Auditorium nazionale Inaf “Ernesto Capocci”, presso l’Osservatorio astronomico di Capodimonte.
Vincitore del premio “Pietro Tacchini” – premio da duemila euro intitolato a uno fra gli astronomi fondatori, nell’Ottocento, della Società degli spettroscopisti italiani, e riservato alle tesi di dottorato di ricerca di carattere astrofisico in area scientifica generale – è Nicola Borghi dell’Università di Bologna, per la sua tesi di dottorato dal titolo Unveiling the expansion history of the universe with cosmic chronometers and gravitational waves (vedi articolo su Media Inaf), giungendo a “risultati originali, innovativi e tempestivi in quanto riguardano grandi problemi aperti, come la tensione sulla costante di Hubble. Le metodologie sviluppate, applicate a esperimenti attuali e futuri, come Euclid e Einstein Telescope, potranno contribuire ad attenuare o risolvere tale tensione”.
Il premio “Giuseppe Lorenzoni”, quarto direttore della Specola di Padova e primo astronomo padovano a compiere ricerche astrofisiche, va invece a quello che è stato ritenuto dalla commissione il miglior articolo scientifico di carattere astrofisico pubblicato nell’ultimo triennio, nel contesto del Raggruppamento scientifico su “Sole e Sistema solare”, avente come primo autore un giovane: il paper “Laboratory measurements of anhydrous minerals mixed with hyperfine hydrated minerals to support interpretation of infrared reflectance observations of planetary surfaces”, di Giovanni Poggiali (et al.) dell’Inaf di Arcetri, lavoro che “ha come obiettivo principale quello di indagare le caratteristiche spettroscopiche nell’infrarosso di minerali anidri in presenza di basse quantità di particelle iperfini di minerali idrati”.
Il premio “Giovanni Fabrizio Bignami” – astrofisico delle alte energie e protagonista dell’astrofisica spaziale degli ultimi decenni, come presidente dell’Asi e dell’Inaf, presidente del Cospar, scomparso nel 2017 –, destinato a un giovane ricercatore che abbia conseguito il dottorato in fisica o in astronomia da non più di cinque anni, è invece stato assegnato a Riccardo Ferrazzoli dell’Inaf Iaps di Roma “per i suoi rilevanti contributi sia tecnologici sia scientifici all’astrofisica delle alte energie con lo studio della polarizzazione della radiazione X nella missione Ixpe, che hanno portato, in particolare, all’osservazione di nuovi fenomeni nei resti di supernova”.
La commissione esaminatrice del “Premio Tacchini” ha poi deciso di assegnare tre menzioni speciali, a Elenia Pacetti dell’Università Sapienza di Roma, a Giacomo Mantovan dell’Università di Padova e a Matilde Signorini dell’Università di Firenze. Una menzione speciale arriva anche dalla commissione del “Premio Lorenzoni” per il paper “Multi-spacecraft Observations of the 2022 March 25 CME and EUV Wave: An Analysis of Their Propagation and Interrelation” di Alessandro Liberatore (et al.) del Jet Propulsion Laboratory, pubblicato su The Astrophysical Journal nel 2023.
È rimasto invece non assegnato il premio “Guido Horn D’Arturo” in quanto nessuna delle domande ricevute era relativa a tesi di dottorato di argomento strettamente inerente le tecnologie astronomiche, come richiedeva il bando. Dunque si è deciso di valutare le domande ricevute nell’ambito del premio “Tacchini”.