TAVANI: «INAF È COINVOLTO FIN DALL’INIZIO NELLA SCIENZA DELL’EINSTEIN TELESCOPE»

La ministra Bernini in visita al sito di Sos Enattos

Lunedì 20 marzo la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini si è recata in visita nella ex miniera di Sos Enattos, in Sardegna, sito candidato a ospitare il nuovo osservatorio per onde gravitazionali Einstein Telescope. «Siamo in grado di rivendicare», ha dichiarato, «non solamente una logistica ma anche una competenza superiore agli altri competitor»

     21/03/2023

La ministra Anna Maria Bernini con il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas. Crediti P. Soletta/Inaf

La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha visitato ieri pomeriggio la miniera di Sos Enattos a Lula, in provincia di Nuoro, sito candidato a ospitare il nuovo osservatorio per onde gravitazionali Einstein Telescope (Et). Il grande telescopio sotterraneo Et è stato pensato per intercettare le onde gravitazionali tramite un sofisticato sistema di interferometri nel sottosuolo. La decisione sul sito in cui sorgerà verrà presa a livello europeo entro il 2025 e il risultato non è scontato. Oltre alla Sardegna esiste infatti un’altra proposta concorrente, a guida olandese, che coinvolge anche Belgio e Germania. La candidatura italiana vede coinvolte – in un partenariato scientifico coordinato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) – le università di Cagliari e di Sassari, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

Bernini è arrivata nel pomeriggio di lunedì 20 marzo nel sito candidato dell’Italia accolta dal presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, dal sindaco di Lula e da molte altre autorità locali, tra cui molti sindaci della zona, Nuoro in testa. La ministra ha confermato il forte appoggio del governo al progetto, e la sua visita a Sos Enattos si è inserita tra le due giornate di inaugurazione dell’anno accademico dei due atenei isolani, in programma il 20 e 21 marzo 2023.

Dopo una visita al Museo della miniera, accompagnata dal direttore della miniera Luca Loddo dell’Igea(ente che sovraintende tutte le miniere sarde), la ministra ha dapprima incontrato i giornalisti, per poi scendere nel sottosuolo e visitare i laboratori installati dai ricercatori dell’Infn allo scopo di caratterizzare minuziosamente il sito dal punto di vista del rumore, naturale e antropico, che qui è davvero ai minimi immaginabili.

«Abbiamo affidato all’Infn uno studio di fattibilità», ha dichiarato Bernini, «da cui si capisce quanto l’Einstein Telescope sia sensibile, quanto debba essere silenzioso, a quale distanza gli insediamenti debbano essere collocati. Quando verrà concluso questo studio potremo partire con l’infrastrutturazione, al di là dei fondi che abbiamo già investito per questi studi e per cominciare l’infrastrutturazione degli enti di ricerca, perché, non solo l’Infn ma anche l’Inaf e l’Ingv sono molto interessati e molto interessanti, molto utili, efficaci per il progetto Einstein Telescope ,e con loro anche altri enti di ricerca in cui l’Italia è assolutamente leader. Sulle onde gravitazionali noi abbiamo una struttura che si chiama Advanced Virgo che dimostra che, non solo sul sito, ma anche sulla tecnologia e sulla metodica siamo avanti rispetto agli altri. Quindi siamo in grado di rivendicare non solamente una logistica ma anche una competenza superiore agli altri competitor».

«Le onde gravitazionali che l’Einstein Telescope sarà in grado di rivelare», commenta il presidente dell’Inaf Marco Tavani, «ci aiuteranno a capire la natura della gravità in regime di campo forte e la struttura degli oggetti compatti quali le stelle di neutroni. Capiremo come si formano e si evolvono i sistemi binari di buchi neri di massa stellare e intermedia durante la storia cosmica e quale sia il ruolo delle fusioni tra stelle di neutroni e tra stelle di neutroni e buchi neri riguardo all’arricchimento dell’universo di elementi chimici pesanti o sul funzionamento di getti relativistici».

«L’Istituto nazionale di astrofisica», prosegue Tavani, «è coinvolto fin dall’inizio nella scienza dell’Einstein Telescope. I nostri ricercatori sono impegnati attivamente in questo importante progetto europeo, partecipando alla stesura del Blue Book dello strumento e sviluppando in dettaglio gli ambiti scientifici in cui questa infrastruttura potrà dare il suo contributo. È un passaggio, questo, essenziale per delineare il contesto astrofisico in cui l’Einstein Telescope opererà».

«Se, come speriamo, l’Einstein Telescope verrà collocato nel sito italiano di Sos Enattos, in Sardegna, per l’Italia sarà un traguardo molto significativo. Ciò ci permetterà di mantenere la nostra leadership in questo settore a livello mondiale e di concentrare in Italia nuove risorse e nuove menti da applicare a una nuova frontiera dello studio dell’universo», conclude Tavani.

Guarda su MediaInaf Tv l’intervista sull’Einstein Telescope ad Alessandro Cardini: