SCONVOLGEREBBE L’ARCHITETTURA DEL SISTEMA SOLARE

Super-Terra tra Marte e Giove? Fortuna che non c’è

La presenza di un pianeta roccioso tra Marte e Giove provocherebbe l’espulsione della Terra dal Sistema solare. È quanto emerge da un recente studio condotto dall’astrofisico Stephen Kane, ricercatore presso l'Università della California, Riverside. Tutti i dettagli su The Planetary Science Journal

     09/03/2023

Rappresentazione artistica di una super-Terra. Crediti: Nasa Ames/Jpl-Caltech

Negli ultimi 30 anni la ricerca esoplanetaria ha portato alla scoperta di oltre tremila sistemi planetari. A oggi 3943, per essere precisi. La maggior parte di questi sistemi contiene, tra gli altri, una classe di pianeti che gli astronomi chiamano super-terre: mondi rocciosi con una massa compresa tra quella della Terra e quella di Urano.

Il Sistema solare è privo di questo tipo di pianeti, la cui formazione sarebbe stata impedita dal processo di migrazione che ha portato i giganti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) dal luogo in cui si sono formati alle loro posizioni attuali. Ma cosa accadrebbe se un simile pianeta fosse presente, ad esempio tra le orbite di Marte e Giove? Quali conseguenze avrebbe ciò per l’architettura del Sistema solare?

A questa domanda ha provato a rispondere Stephen Kane, astrofisico dell’Università della California, Riverside (Ucr). Lo ha fatto attraverso simulazioni dinamiche nelle quali ha inserito una ipotetica super-terra tra Marte e Giove, osservando poi gli effetti sulle orbite di tutti gli altri pianeti.

I risultati dello studio, pubblicato di recente sulla rivista The Planetary Science Journal, rivelano che la presenza di un tale pianeta non solo destabilizzerebbe le orbite di Urano e Nettuno ma porterebbe all’espulsione di Mercurio e di Venere dal Sistema solare. Ma non è finita. La presenza di una super-Terra  tra Marte e Giove cambierebbe infatti anche la forma dell’orbita del nostro pianeta, rendendolo molto meno abitabile di quanto non sia oggi. Il suo destino finale sarebbe anche in questo caso l’espulsione dal Sistema solare, si legge nell’articolo.

Illustrazione che mostra le dimensioni approssimative dei pianeti del Sistema solare. Da sinistra a destra:  Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, seguiti dal pianeta nano Plutone. Crediti: Nasa/Lunar and Planetary Institute

Questi profondi cambiamenti nella geometria planetaria sarebbero il risultato delle modiche nell’orbita di Giove, il più grande dei pianeti del Sistema solare. «Questo pianeta immaginario darebbe una spinta a Giove forte quanto basta per destabilizzare tutto il resto», dice a questo proposito Kane.

Giove ha una massa che è 318 volte maggiore di quella della Terra, e ben due volte e mezzo quella di tutti gli altri pianeti del Sistema solare messi insieme. Questo significa che il gigante gassoso esercita una forte influenza gravitazionale su tutti i corpi del Sistema solare. Se una super-Terra, una stella di passaggio o qualsiasi altro oggetto celeste disturbasse anche leggermente la sua orbita, tutti gli altri pianeti ne risentirebbero profondamente, continua Kane.

I risultati di questa ricerca sottolineano dunque l’importanza del delicato ordine che tiene insieme i pianeti intorno al Sole. «Nel Sistema solare la posizione dei pianeti e le loro configurazioni orbitali sono regolate in maniera più fine di quanto pensassi», conclude il ricercatore. «Al suo interno funziona tutto come in un orologio. Se si aggiungono altri ingranaggi, si rompe tutto».

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