IL LIBRO DI ASTRONOMIA PER BAMBINI DI AMY CAFE GERINI

Il Sistema solare attraverso gli occhi di una bambina

Si chiama Amy, ha soli sette anni ed è già una scrittrice. Abbiamo intervistato la piccola autrice di "In fila per Otto col Resto di Uno", un libro di divulgazione sul Sistema solare e sull'astronomia attraverso gli occhi di una bambina

     18/05/2021

Amy Gerini al lavoro, colorando il Sole e Mercurio nel suo libro

“In fila per Otto col resto di uno – Il Sistema solare” è il titolo del libro di divulgazione astronomica di Amy Cafe Gerini, bambina italo-dominicana che a soli sette anni si è cimentata nell’impresa di raccontare i pianeti e il Sistema solare ad altri bambini.

Il libro, pubblicato dal collettivo Gli scrittori della porta accanto, racconta le vicende dei pianeti attraverso gli occhi di una bambina. Plutone “non riesce a smettere di piangere per il dispiacere” di essere passato dallo stato di pianeta a quello di pianeta nano, ma poi arrivano gli altri pianeti nani – Cerere, Haumea, Makemake ed Eris – a consolarlo: “Guarda, siamo piccoli e sferici come te!”. Urano, siccome è stanco, dice “mentre voi girate come delle trottole, io voglio rotolare come una botte e mi metto disteso”. Marte è un pianeta timido, che arrossisce facilmente. Questi sono solo alcuni esempi riportati nel libro.

Media Inaf ha intervistato la piccola grande autrice. Ecco cosa ci ha raccontato…

Ciao Amy, complimenti per il bellissimo libro che hai scritto: come è nata la tua passione per l’astronomia?

«Ciao! La mia passione per l’astronomia è nata dai video di Paxi, un alieno inventato da Esa che racconta il Sistema solare. Grazie a lui ho imparato tante cose e ho trovato tanti altri video per bambini sui pianeti. Poi la mamma mi ha comprato alcuni libri e mi sono appassionata sempre di più».

E dove hai imparato a conoscere i pianeti?

«Ho imparato a conoscerli molto bene sui libri, leggendo tante descrizioni su come sono fatti e che caratteristiche hanno. A casa ho costruito un piccolo Sistema solare e ho dipinto i pianeti con le tempere. Ora sono appesi vicino al mio letto e mi tengono compagnia. Ho anche il copriletto dei pianeti».

Nel libro, ogni pianeta ha il suo carattere legato alle sue caratteristiche fisiche e al rapporto con gli altri pianeti: qual è il tuo preferito e perché?

«In realtà in questo momento ho due pianeti preferiti: Marte e Giove. Marte perché è il più vicino alla Terra e io spero di poterci andare quando sarò grande. Giove, invece, è il più grande di tutti i pianeti e ha la grande macchia rossa che mi affascina tanto. Nel mio libro ho descritto Marte come un pianeta timido perché è chiamato pianeta rosso e quando una persona è timida arrossisce facilmente. Giove, essendo il più grande, l’ho descritto come un pianeta un po’ prepotente che dice “sia chiaro, qui comando io!”, anche se tutti sanno che comanda il Sole».

E come mai ti piacerebbe andare su Marte? Cosa ti attira del pianeta rosso?

«Mi attira Marte perché mi piace il colore rosso e poi ha l’Olympus Mons che è una montagna più alta del Monte Everest sulla Terra! Vorrei tanto indossare una tuta spaziale e andare su Marte a vedere questa montagna».

Ho una domanda sui molti disegni da colorare che riempiono il libro: li hai disegnati tu?

«Ma certo! A me piace disegnare e colorare. Li ho fatti su dei fogli con il lapis, la mamma mi ha anche comprato il compasso per fare dei cerchi perfetti. Poi ho ripassato i contorni di nero al computer con il mio papà, così sono venuti perfetti e i bambini che leggono il libro possono colorarli. Io l’ho fatto!».

E per disegnarli sei partita dalle immagini dei pianeti ottenute dalle sonde spaziali o dalla tua fantasia?

«Un po’ e un po’. Ho seguito i libri che ho nella libreria e poi li ho aggiustati con la mia fantasia. Tutti i pianeti hanno dei grandi occhi, la bocca e, a volte, le braccia. Ogni tanto ho messo dei fumetti per raccontare cosa stanno dicendo».

E ti piacerebbe scrivere altri libri in futuro?

«Ma certo! Ho delle idee in testa e insieme alla mamma le stiamo sistemando. Per esempio, vorrei scrivere di Plutone che siccome è sempre triste vuole diventare una cometa per poter raggiungere un altro Sistema solare. E poi vorrei scrivere una storia sugli asteroidi, ma quelli devo ancora studiarli bene».

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