SPECIALE NOTTE DEI RICERCATORI: LA INAF CODE HUNTING GAME È ONLINE

Caccia al tesoro nei luoghi dell’astrofisica

Questa sera alle 21, nella cornice della Notte europea dei ricercatori, avverrà il lancio della prima Online Code Hunting Game dell’Inaf, sviluppata in collaborazione con Alessandro Bogliolo dell’Università di Urbino e lo spin-off universitario Digit srl. Siete invitati alla diretta della caccia al tesoro, per scoprire come si gioca insieme ai ricercatori dell’Inaf

     27/11/2020

Se chiedete a un bambino quali sono i sui giochi preferiti, è facile che vi risponda nascondino e la caccia al tesoro. Se lo chiedete a un ragazzo, dicendogli di dimenticarsi per un attimo la Play Station, probabilmente vi risponderà la stessa cosa. Se lo chiedete a un adulto che non ha dimenticato il piacere del gioco, forse la risposta sarà la stessa.

Ci sono giochi senza tempo, che piacciono sempre, che si farebbero a ogni età. La caccia al tesoro è indubbiamente uno di questi. Perché, viene da chiedersi. Forse perché il senso di ricerca, di esplorazione, di scoperta, è insito in ognuno di noi. Come è insita la voglia di arrivare al tesoro, qualunque esso sia.

La caccia al tesoro, intesa come strumento educativo, è molto potente: apre la mente, sviluppa l’intuizione, stimola con curiosità a conoscere nuovi luoghi, avvalendosi di messaggi, prove e vere e proprie sfide. Può essere collaborativa o competitiva. Può essere giocata da soli oppure in squadra, dividendosi i compiti e collaborando nella risoluzione delle varie sfide incontrate. E se alla fine del gioco non si arriva tutti insieme al tesoro, la vittoria non vale. Impegnarsi, insieme, nella ricerca della soluzione, fa molto squadra. Nel nostro ambito – quello della ricerca – è quello che succede tutti i giorni all’interno di un team, quando si lavora per ricercare la soluzione di un problema, per studiare il modo migliore di fare una certa cosa, per indagare sugli oggetti presenti nell’universo.

La caccia al tesoro è quindi un potente mezzo educativo che prepara anche al campo della ricerca scientifica. Se poi tra le sfide da superare per arrivare al tesoro ci mettiamo anche la programmazione – il coding – siamo sulla strada giusta per formare i ricercatori del futuro o, più in generale, persone che hanno allenato il pensiero computazionale, quello che ci permette di risolvere le sfide di ogni giorno, e le capacità di problem solving.

La caccia al tesoro oggetto di questo articolo si chiama Code Hunting Game e l’ha inventata Alessandro Bogliolo dell’Università di Urbino. È nata come caccia al tesoro “fisica” e io ho avuto la fortuna di giocarci nella cornice di Urbino, una sera di agosto di due anni fa. Per un paio d’ore ho corso come una pazza, insieme alla mia squadra, su e giù per le strade del paese, alla ricerca delle tappe e di nuovi indizi, scoprendo luoghi bellissimi.

Il benvenuto del Treasure Hunt bot di Lorenz Klopfenstein (crediti: Digit srl)

Quest’anno sappiamo tutti che non è possibile svolgere attività in presenza ma Alessandro ha avuto un’ idea geniale, proponendo la prima Online Code Hunting Game durante la Europe Code Week 2020. Il filo conduttore è la storia del computer e ogni paese del continente ha proposto delle tappe significative, che sono state aggiunte dalla Commissione Europea a una mappa dell’Europa. Partecipando alla definizione delle tappe e giocandoci, ho pensato subito a come sarebbe stato bello crearne una in Italia per fare conoscere a tutti la storia dell’astronomia, le strutture in cui si studia l’astronomia, gli istituti in cui si fa ricerca, i musei in cui sono custoditi strumenti antichi, gli osservatori e, infine, i personaggi che hanno fatto la storia dell’astronomia in Italia. Molti di questi luoghi sono dell’Inaf e allora è stato subito chiaro che sarebbe potuta diventare la prima Inaf Code Hunting Game, alla realizzazione della quale hanno partecipato (definendo le cento tappe) molti ricercatori e tecnologi dell’Inaf, provenienti da tutto il paese. Ecco, questa è la storia.

Veniamo a come si gioca. Intanto, ci si mette comodi: al tavolo della cucina, alla scrivania, sul divano, a letto. Meglio avere un pc (collegato alla rete), ma va bene anche solo un tablet o un cellulare, dove potrete visualizzare la mappa riportata al sito della nostra Code Hunting Game. Poi serve Telegram (installato su cellulare o tablet). È un sistema di messaggistica – analogo a whatsapp – che supporta l’utilizzo di bot, programmi accessibili direttamente da Telegram che interagiscono con un programma su un server remoto, che compie una o più azioni. Il bot della nostra caccia al tesoro – che si chiama Treasure Hunt Bot – è stato sviluppato da Lorenz Klopfenstein che all’Università di Urbino insegna agli studenti di Informatica Applicata come costruire piattaforme digitali e bot.

Il test di ingresso. Dove arriva Roby, il piccolo robot, se esegue le indicazioni date dalle carte colorate?

Bene, come prima cosa, comodi comodi, da soli o in compagnia (potete fare una partita in squadra utilizzando Meet, Zoom o quello che volete), dovete scansionare con un lettore di codici Qr (ce ne sono tanti, gratuiti, che si possono scaricare sul cellulare o sul tablet) il codice di registrazione della partita che trovate sulla pagina di Play (la piattaforma di didattica innovativa dell’Inaf) dalla quale avete aperto la mappa.

Scansionato il codice, seguite le istruzioni che vi arriveranno su Telegram. In particolare, il bot vi proporrà un semplice indovinello introduttivo per verificare che siete pronti al gioco, vi chiederà un nome per la squadra, il numero di partecipanti nella squadra e una foto profilo per la squadra (verrà riportata nel certificato finale, quindi fate un bel sorriso). Gli enigmi sono basati sulle regole di CodyRoby. Vedrete un robot – Roby – su una scacchiera generalmente di 5×5 caselle, e dovrete indicare (ad esempio) dove arriva se esegue le istruzioni indicate dalle carte colorate proposte: la carta verde con una freccia verso l’alto significa che bisogna andare avanti di una casella, la carta rossa con la freccia a destra significa che bisogna girarsi a destra (senza cambiare casella), la carta gialla con la freccia a sinistra significa che bisogna girarsi a sinistra (senza cambiare casella). A volte, invece della carta colorata, vengono proposte le indicazioni testuali: F sta per “avanti”, R sta per “destra”, L sta per “sinistra”.

La mappa dell’Italia con tutti i pin preparati da Inaf.

La Code Hunting Game vi manderà alla ricerca di 8 luoghi importanti per l’astronomia, in giro per l’Italia (ma non solo, perché abbiamo dei posti in cui si fa ricerca tutti italiani ma fuori dall’Italia). Ogni luogo vi verrà suggerito dal bot stesso, sulla base di un indizio. L’indizio però arriverà solo dopo aver superato un enigma di coding (la risposta corretta deve essere fornita in maniera testuale al bot, in caso di errore si dovranno attendere 30 secondi prima di rispondere nuovamente). Ricordatevi che potete fare delle ricerche online per trovare il luogo esatto. Se pensate di aver trovato la tappa, cliccate sull’icona e poi seguite il Qr Code (con la scansione oppure con un clic). Se la tappa è quella corretta, si riparte con un nuovo enigma e un nuovo indizio. Alla fine del percorso di 8 tappe, dovrete risolvere un enigma finale (state molto attenti a quello che vi suggerisce il bot). Attenzione perché alcuni pin sono molto vicini e dovrete dotarvi di “lente di ingrandimento” per trovarli… ma, d’altra parte, è una caccia al tesoro e, come tale, bisogna ingegnarsi.

Il primo certificato della Code Hunting Game astrofisica generato dall’autore del bot, Lorenz Klopfenstein. No, non ha impiegato 3831 minuti per portarla a termine, ne ha impiegati molti meno… ma lasciamo a voi la sorpresa di scoprire quanto ci vuole a percorrere tutte le tappe. Crediti: Lorenz Klopfenstein

Quando arriverete in fondo, riceverete un certificato (strameritato) firmato da Bogliolo e dal presidente dell’Inaf, Marco Tavani, a riconoscimento e ricordo dell’avventura. Sul certificato è riportata anche l’indicazione del tempo impiegato per arrivare al tesoro. Questo tempo è considerato tempo ben speso e il suo valore sociale vi sarà riconosciuto tramite il rilascio di Wom (Worth One Minute), voucher digitali progettati per riconoscere il valore delle azioni che hanno un effetto positivo sulla società.

Se non avete capito come si gioca, questa sera alle 21 faremo una partita in diretta YouTube, nella cornice della Notte Europea dei Ricercatori, nell’ambito della quale è stata realizzata la caccia al tesoro. Ci saranno alcuni ricercatori provenienti da tutta Italia e uno special guest, Alessandro Bogliolo, il papà della Code Hunting Game, che a Media Inaf ha regalato questo commento conclusivo: «La caccia al tesoro online ci offre l’occasione di stare insieme colmando le distanze, alla scoperta dei luoghi che hanno fatto e continuano a fare, la storia dell’astrofisica. Sono davvero felice che Inaf abbia deciso di riempire di contenuti preziosi questo meccanismo di gioco, che unisce divulgazione scientifica, pensiero computazionale e competenze digitali».


Per saperne di più: