VENNE LANCIATO DALL’INDIA IL 23 APRILE 2007

Buon compleanno, Agile!

Piccolo gioiello tutto italiano, Agile spegne oggi le sue prime tredici candeline. E continua a rappresentare la “via italiana” all’astrofisica gamma, dimostrazione della capacità produttiva dei nostri laboratori di ricerca e industrie nel produrre prima e gestire poi una piccola missione spaziale dai risultati a volte sorprendenti, scrive su Media Inaf il principal investigator di Agile, l’astrofisico Marco Tavani

     23/04/2020

Il lancio del stallite Agile dalla base di Sriharikota dell’Isro, in India, il 23 aprile 2007. Fonte: M. Tavani et al., A&A, 2009

Oggi, giovedì 23 aprile 2020, il satellite Agile compie 13 anni in orbita. Chi l’avrebbe mai detto? Nato nell’ambito del programma Asi delle Piccole missioni scientifiche nel 1997, il programma Agile ha avuto uno sviluppo quasi decennale fino al perfetto lancio “indiano” del 23 aprile 2007. Ha coinvolto l’Inaf (ex Cnr), l’Infn, diverse università e numerose industrie spaziali nazionali in un’avventura tecnica e scientifica che oggi continua, dopo molti anni di osservazione dei fenomeni più energetici dell’universo.

Agile infatti è dedicato all’astrofisica delle alte energie con una strumentazione all’epoca state-of-the-art che copre le bande di energie degli “X-duri” (20-60 keV), raggi gamma “soft” intorno al MeV, e raggi gamma “veri” da 100 MeV a 30 GeV. Frutto della collaborazione tra astronomia e fisica delle particelle, ha visto i laboratori Cnr prima e poi Inaf insieme con l’Infn lavorare a un progetto interamente italiano di grande rilevanza e, se vogliamo, difficoltà.

Nessuna rete di protezione, nessun agente esterno a fare da management o in grado di assorbire criticità, come avviene quando si lavora con Nasa o Esa. Agile rappresenta la “via italiana” all’astrofisica gamma che sia pure in presenza di potenziali criticità (budget limitato, tradizione di astrofisica gamma tutta da inventare in Italia dopo l’esperienza di astrofisica X di Beppo-Sax) è riuscita a dimostrare la capacità produttiva dei nostri laboratori di ricerca e industrie nel produrre prima e gestire poi una “Piccola missione” spaziale dai risultati a volte sorprendenti.

Francobollo commemorativo del 2009

Di questo siamo molto orgogliosi. Al di là dei successi scientifici di Agile che ormai sono acquisiti, è molto importante vedere ora “in prospettiva” quel che ha funzionato e che può essere considerata l’eredità del progetto data alla comunità: (1) la dimostrazione di capacità di realizzazione e di management di una missione spaziale a budget molto contenuto e che è stata in grado di competere scientificamente con “giganti” con ben altre risorse materiali e di manpower; (2) la formazione e il lavoro scientifico e tecnico di diverse ondate di giovani ricercatori e ingegneri che si sono fatti le ossa con Agile e che ora sono “percolati” nel sistema della ricerca astrofisica (e non solo) italiana con i risultati che tutti vediamo dall’astronomia da terra allo spazio; (3) l’aver coniugato il lavoro dei laboratori scientifici con quelli dell’industria nazionale per produrre e gestire in orbita un satellite competitivo. Il costo contenuto di Agile è frutto di questa strategia, ottenuta con Asi e la volontà di tutti, enti di ricerca e industria. Costituisce un esempio per l’Italia, che si deve muovere su un terreno con nazioni di grandi risorse nel campo scientifico.

Copertina del volume dei “Rendiconti dell’Accademia dei Lincei” dedicato al Symposium per i 10 anni della missione Agile

Il satellite Agile, a parte ovvi effetti del tempo (leggera diminuzione di efficienza dei pannelli solari, range dei cicli della batteria) è non solo vivo e vegeto ma anzi migliora le prestazioni in base alla flessibilità del suo software e programmabilità da terra. L’aumento di sensibilità per transienti su tempi scala sotto il millisecondo del cosiddetto “mini-calorimetro” è un esempio recente. Proprio questo rivelatore è oggi in prima linea per osservare i transienti gamma più veloci dell’universo.

Agile continua dunque a osservare con i suoi occhi al silicio oggetti compatti in galassie lontane e nella nostra Via Lattea: buchi neri super-massivi, stelle di neutroni, transienti peculiari. Ha una predilezione nello studio di fenomeni molto veloci (gamma-ray burst, sorgenti di onde gravitazionali, fast radio burst, lampi gamma terrestri). Il sistema a terra è in grado di fornire allerte alla comunità entro tempi molto rapidi, come si è visto nel caso delle scoperte di emissioni gamma transienti dalla Crab Nebula, Cygnus X-3, i blazar 3C 454.3 e tanti altri. La app per smartphone – AgileScience – è unica nel suo genere e fornisce la mappa del cielo gamma con un ritardo di circa 2 ore dalla rivelazione in orbita. Un record.

Astrofisica e studio della terra sono quindi insieme in un unicum che arriva ora al 13esimo anno di vita in volo. Un adolescente, diremmo… Che Agile continui a esplorare l’universo e ci riservi sorprese ancora più belle.

Guarda il video realizzato da MediaInaf Tv nel 2008, in occasione del primo compleanno di Agile: