GRAZIE AI DATI DEGLI STRUMENTI UVES, HARPS, PFS E HIRES

Due super-Terre e un nettuniano freddo

Si chiamano Gj 433d, Gj 180d e Gj 229Ac. Un nettuniano freddo il primo, due super-Terre potenzialmente abitabili i secondi. Li ha trovati un team guidato da Fabo Feng e Paul Butler della Carnegie Institution for Science in orbita attorno a tre nane rosse. I dettagli della scoperta sono riportati su The Astrophysical Journal Supplement Series

     16/01/2020

Rappresentazione artistica di Gj 229Ac, la super-Terra temperata più vicina a noi in orbita attorno a un sistema binario di stelle (Gj 433/Gj 433d) in cui la compagna è una nana bruna. Crediti: Robin Dienel, per gentile concessione della Carnegie Institution for Science

Il numero di pianeti extrasolari scoperti e confermati è davvero impressionante. Sul sito exoplanets.nasa.gov i dati aggiornati  a oggi –15 gennaio 2020 – parlano di 4104 mondi e di ben 3047 sistemi planetari. Di questi, 1375 sono nettuniani, 1290 sono giganti gassosi simili a Giove e Saturno, 1272 sono super-Terre, 161 sono “simil-Terre” e 6 risultano, invece, non classificabili.

A questo numero già enorme di mondi alieni scovati bisognerà ora aggiungere quelli che il team di astronomi guidato da Fabo Feng e Paul Butler della Carnegie Institution for Science ha scoperto in orbita attorno a tre nane rosse: Gj 433d, Gj 180d e Gj 229Ac. Al momento, solo buoni candidati allo status di esopianeti, dunque mondi in attesa di una conferma definitiva.

Nello studio che ne descrive la scoperta, pubblicato su The Astrophysical Journal Supplement Series, combinando i dati delle velocità radiali ottenuti da numerosi strumenti – Uves montato sul Very Large Telescope dell’Eso, Harps all’Osservatorio di La Silla, Pfs sul Clay Magellan Telescope e Hires sul W. M. Keck Observatory – su 16 candidati pianeti che i ricercatori hanno trovano in orbita attorno a nove nane rosse, quelli che definiscono come “probabili veri pianeti” sono in realtà cinque: Gj 180d, Gj 229Ac, Gj 422b, Gj 433d, e Gj 3082b. Tra questi, però, quelli più interessanti sono tre: le super-Terre Gj 180d e Gj 229Ac, e il nettuniano freddo Gj 433d.

Rappresentzione artistica di Gj 229Ac, la super-Terra temperata più vicina a noi in orbita attorno a un sistema binario di stelle (Gj 433/Gj 433d) in cui la compagna è una nana bruna. Crediti: Robin Dienel, per gentile concessione della Carnegie Institution for Science

Gj 180d e Gj 229Ac sono due pianeti potenzialmente abitabili. Hanno masse comprese tra 7.5 e 7.9 volte quella del nostro pianeta e periodi orbitali rispettivamente di 106 e 122 giorni. Orbite che compiono intorno a Gj 180 e Gj 229A: due nane rosse, stelle più fredde e più piccole del Sole, molto comuni nella nostra galassia. Astri che possono ospitare pianeti alla giusta temperatura affinché vi sia acqua liquida sulla loro superficie, su orbite molto più vicine di quelle trovate nella “zona abitabile” attorno ad altri tipi di stelle.

Ma cos’è che rende questi mondi alieni così interessanti? «Molti pianeti che orbitano nella zona abitabile attorno a nane rosse hanno rotazione sincrona, il che significa che il periodo con cui ruotano attorno ai loro assi è uguale al periodo con cui orbitano attorno alle loro stelle ospiti», spiega Feng: «Una cosa simile a quanto accade alla nostra Luna in rotazione sincrona con Terra, facendo sì che ne vediamo solo un lato. Di conseguenza, questi esopianeti hanno una notte permanente molto fredda da un lato e un giorno permanente molto caldo dall’altro, e questo per l’abitabilità non va bene. Gj180d, invece, non è in rotazione sincrona con la sua stella, il che aumenta la probabilità che sia in grado di ospitare e sostenere la vita. E fra le super-Terre temperate che non lo sono è la più vicina a noi».

Il fatto che sia una super-Terra situata in un sistema binario in cui la stella ospite ha una compagna nana bruna è invece il motivo per cui suscita l’interesse degli scienziati l’altro dei pianeti potenzialmente abitabile scoperto, Gj 229Ac. La nana bruna in questione, compagna della stella Gj 229A, è Gj 229B, una fra le prime nane brune a essere osservata. La sua presenza rende questo sistema planetario un caso studio perfetto per comprendere come gli esopianeti si formino e si evolvano in un sistema binario nel quale una delle due stelle è, appunto, una stella nana bruna.

Rimane, infine, Gj 433d. Un nettuniano. Un pianeta, cioè, la cui massa è simile a quella del gigante ghiacciato Nettuno. Trovato in orbita attorno alla nana rossa Gj 433, a una distanza alla quale è probabile che le acque superficiali siano congelate, «è il nettuniano più vicino, più grande e più freddo che sia mai stato rilevato», dice Feng. «La nostra scoperta si aggiunge all’elenco dei pianeti che possono essere potenzialmente osservati in modo diretto dai telescopi di nuova generazione. In definitiva, stiamo lavorando con l’obiettivo di determinare se i pianeti in orbita attorno alle stelle vicine ospitano la vita».

Per saperne di più: