A FINE DICEMBRE IL PUNTO DI MASSIMO AVVICINAMENTO ALLA TERRA

Tête-à-tête fra la cometa e la galassia

Mentre il telescopio terrestre Keck aveva ottenuto l’immagine più dettagliata della coda di 2I/Borisov, la prima cometa insterstellare mai scoperta, in una sorta di torneo fra campioni dell’osservazione il telescopio spaziale Hubble ha ora fotografato la chioma, scoprendo che il nucleo della cometa, con un raggio inferiore a 15 chilometri, è almeno 15 volte più piccolo di quanto le indagini precedenti suggerissero

     16/12/2019

Crediti: Nasa, Esa, and D. Jewitt (Ucla)

«Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?». Senza dubbio alcuno, provenendo da un altro sistema stellare, la cometa 2I/Borisov è attualmente la più affascinante e appariscente visitatrice del regno di Re Sole.

Inoltre, solcando il piano dell’eclittica a una velocità mozzafiato di oltre 175mila chilometri orari, Borisov risulta anche una delle comete più veloci mai viste, oltre ad essere solamente il secondo oggetto interstellare avvistato nel Sistema solare, dopo l’asteroide oblungo ‘Oumuamua.

Forse invidioso del dettagliato ritratto di 2I/Borisov ottenuto dal telescopio terrestre Keck lo scorso novembre, il telescopio spaziale Hubble aggiunge ora al suo portfolio sulla cometa aliena due nuove immagini, riprese tra lo scorso novembre e dicembre.

La prima immagine, riprodotta qui sopra e frutto di un casuale allineamento celeste avvenuto mentre 2I/Borisov si trovava a 326 milioni di chilometri dalla Terra, mostra la cometa quasi come specchiarsi sulla distante galassia a spirale 2MasX J10500165-0152029. Il cuore vivido della galassia appare un po’ spappolato, proprio a causa del fatto che Hubble stava inseguendo il movimento della cometa, che appare quindi ben definita.

Crediti: Nasa, Esa, and D. Jewitt (Ucla)

La seconda immagine è invece un ritratto a tutto tondo ottenuto da oltre 300 milioni di chilometri di distanza mentre la cometa si avvia al perielio, il punto di massimo avvicinamento al Sole. In prossimità della nostra stella, 2I/Borisov sarà sottoposta a un grado di riscaldamento superiore a quello che abbia mai sperimentato, dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita nel freddo estremo dello spazio interstellare.

La cometa si trova vicino al bordo interno della cintura degli asteroidi. A questa distanza, il nucleo, un agglomerato di ghiacci e polvere, è ancora troppo piccolo per essere distinto anche dai telescopi più potenti. La parte centrale luminosa è la cosiddetta chioma, costituita di polvere che sublima dalla superficie.

«Il telescopio spaziale Hubble ci fornisce la migliore misura delle dimensioni del nucleo della cometa Borisov, che è la parte davvero importante della cometa», commenta David Jewitt, professore all’Università della California di Los Angeles. «Le immagini da noi ottenute con Hubble mostrano che, sorprendentemente, il suo nucleo è più di 15 volte più piccolo di quanto le indagini precedenti suggerissero. Il raggio è inferiore a mezzo chilometro. Questo è importante perché conoscere le dimensioni ci aiuta a determinare il numero totale e la massa di tali oggetti nel Sistema solare e nella Via Lattea. Borisov è la prima cometa interstellare conosciuta, e vorremmo sapere quante altre ce ne sono».