SPECIALE ECLISSI DI SOLE SUI TELESCOPI DELL’ESO

Arrivo a La Silla, là dove il Sole sta per sparire

Oggi, lunedì 2 luglio, quando qui in Italia già sarà sera, un’eclissi totale di Sole oscurerà il cielo sopra alcuni fra i più grandi telescopi al mondo: quelli dell'Eso, in Cile. Un evento che Media Inaf vi racconterà grazie ai resoconti, alle fotografie e ai video di astronome e astronomi dell’Inaf presenti sul posto. Iniziamo con Anna Wolter, rappresentante per l’Italia della rete di divulgazione scientifica dell’Eso e ricercatrice Inaf

     02/07/2019

La strada nel deserto è lunga: ancora mancano 14 km all’Osservatorio. Crediti: Anna Wolter

Cosa non ci fa fare l’astronomia!

Eccoci, dopo 12000 km di volo – 18 ore, tanto per dire, di cui 13 sullo stesso aereo, dopo un po’ ti sembra di essere da sempre seduta su quello scomodissimo sedile – e dopo più di 600 km di pullman – altre 8 ore, e non molto più comode – siamo in arrivo sulla montagna più bella del mondo.

Almeno, oggi – lunedì 2 luglio – sarà la montagna più bella del mondo, per due motivi diversissimi. Uno. Si festeggiano i 50 anni di fondazione dell’Osservatorio. Due. Ci sarà un’eclissi totale di Sole.

Andiamo con ordine. Siamo un bel gruppo: 17 rappresentanti degli stati membri dell’Eso, collettivamente noti come “Esoners” (Eson è la rete di divulgazione scientifica dell’Eso), più 8 lucky ones – i fortunati vincitori di un viaggio sulla cima della montagna grazie ai loro meriti relativi a capacità di comunicare e attività sui media sociali. Siamo una piccola parte delle 200 persone che stasera dormono a La Silla – di solito sono meno di 50 – e delle mille persone che domani affolleranno la cima della montagna: un record assoluto per un luogo deserto e silenzioso.

Panorama a 360 gradi di La Silla (cliccare per il tour virtuale). Crediti: Eso/F. Kamphues

La montagna è La Silla, “la sella”: un leggero avvallamento tra due picchi, scelto dall’Eso nel 1964 per ospitare i primi telescopi di un’organizzazione all’avanguardia, fondata da 5 paesi europei che avevano deciso che il totale dei loro sforzi sarebbe stato maggiore della somma delle parti. Ciò ha permesso, negli anni, di costruire telescopi sempre più grandi e sempre più tecnologicamente avanzati, dando all’Eso la palma di osservatorio più produttivo al mondo. Oggi l’ammiraglia della flotta è il Vlt, al Paranal. Domani sarà l’Elt, il telescopio da 39 metri di diametro in costruzione sul Cerro Armazones. La costruzione dei primi telescopi su La Silla portò all’inaugurazione nel marzo del 1969. Mentre la corsa allo spazio tra Russia e Usa era entrata nel vivo della competizione, l’Eso iniziava a puntare i suoi telescopi verso il cielo profondo, verso l’universo remoto.

Siamo qui, io torno dopo molti anni (era il millennio scorso, ahimè) di nuovo sulla cima di questa montagna che si trova all’interno di una piccola striscia di crosta terrestre che oggi diventerà improvvisamente buia. Un fenomeno che gli antichi ben conoscevano, sconvolgente, che i sapienti impararono presto a prevedere e utilizzare per il loro tornaconto, ma che atterriva i popoli che gli imputavano ogni tipo di sventura.

Il cancello d’ingresso all’Osservatorio si schiude al nostro arrivo. Crediti: Anna Wolter

Il Sole improvvisamente scompare! Oggi sappiamo che l’eclissi è dovuta a un fatto bizzarro. La dimensione apparente della Luna in cielo è più o meno simile a quella del Sole, perciò quando la Luna, nel gioco sempre continuo di orbite e piani inclinati, si frappone esattamente tra noi e il Sole, ne copre completamente il disco, letteralmente spegnendo la luce tutto intorno. L’ombra della Luna è oggi visibile dai satelliti, dalla Stazione spaziale internazionale, per esempio. Un macchia inquietante che si stende sulla superficie e si sposta lentamente. Ma da terra cosa si vede? La luce del Sole che diminuisce sempre più, come se il Sole venisse assalito da un essere malefico, tutto diventa improvvisamente silenzioso. Ci si accorge dell’assenza di rumori che di solito diamo per scontati. Scende il freddo. E… Be’, questo è quello che siamo venuti qui a osservare e che racconteremo nelle prossime ore.

Se non siete in Cile ma volete partecipare all’evento, l’Eso ha organizzato una diretta – che trovate qui, confidando nella rete che, come tutto nel deserto, potrebbe non essere facile da far funzionare in condizioni di sovraffollamento. Per ora ricordiamo solo che l’eclissi del 1919 fu fondamentale per verificare per la prima volta l’esattezza della teoria della relatività generale di Einstein, con la famosa spedizione di sir Eddington.

Oggi sappiamo molto di più sia sul Sole che su quello che si vede “oltre al Sole” quando la luce del Sole si spegne, ma ci sono tante cose che ancora non sappiamo. Per esempio, perché la corona del Sole è così calda. E perciò molti esperimenti attivi ci permetteranno di imparare qualcosa di nuovo anche in quest’occasione.