CON IL VERY LARGE TELESCOPE

A caccia di pianeti attorno Alfa Centauri

ESO e Breakthrough Initiatives firmano un accordo per potenziare la strumentazione del VLT in Cile nella ricerca di pianeti nel sistema stellare Alfa Centauri, vicino alla Terra. Questi pianeti potrebbero quindi essere la meta di un possibile lancio di sonde spaziali in miniatura effettuato da Breakthrough Starshot Initiative

     10/01/2017

In primo piano nell’immagine il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO all’Osservatorio del Paranal in Cile. Il ricco sfondo stellare comprende la brillante Alfa Centauri, il sistema stellare più vicino alla Terra. Crediti: Y. Beletsky (LCO)/ESO

L’ESO, rappresentato dal proprio Direttore Generale, Tim de Zeeuw, ha firmato un accordo con l’associazione Breakthrough Initiatives (letteralmente: inziative di innovazione, ci cui abbiamo recentemente parlato in questo articolo), rappresentata da Pete Worden, Presidente della fondazione Breakthrough Prize e Direttore esecutivo di Breakthrough Initiatives. L’accordo prevede il finanziamento di una modifica dello strumento VISIR (VLT Imager and Spectrometer for mid-Infrared), montato sul telescopio VLT (Very Large Telescope) dell’ESO, allo scopo di migliorare notevolmente le sue capacità di cercare pianeti potenzialmente abitabili intorno a Alfa Centauri, il sistema stellare più vicino alla Terra. L’accordo comprende anche una certa quantità di tempo di telescopio per permettere di condurre un accurato programma di ricerca nel 2019

La scoperta nel 2016 di un pianeta, chiamato Proxima b, intorno a Proxima Centauri, la terza e più debole stella del sistema di Alfa Centauri, aggiunge ulteriore impulso alla ricerca. Sapere dove si trovino gli esopianeti più vicini è di interesse fondamentale per Breakthrough Starshot, il programma di ricerca e di ingegneria lanciato nell’aprile 2016, il cui scopo è di dimostrare la fattibilità di veicoli spaziali minuscoli, ultraveloci e spinti dalla luce, delle “nanoastronavi”, ponendo le basi per il primo lancio verso Alfa Centauri entro la prossima generazione.

Rivelare un pianeta abitabile è una sfida enorme a causa della luminosità della stella madre del sistema planetario, che sovrasta i pianeti, relativamente fiochi. Un modo di rendere l’osservazione più facile è quello di usare la banda del medio infrarosso, in cui lo splendore del pianeta in orbita, dovuto alla sua emissione termica, riduce di molto la differenza tra il pianeta e la stella. Ma anche nel medio infrarosso la stella resta milioni di volte più brillante del pianeta da trovare. Serve perciò una tecnica dedicata per ridurre la luce accecante della stella.

Lo strumento per il medio infrarosso VISIR, installato sul VLT, sarà in grado di raggiungere queste prestazioni quando verrà migliorato per usare l’ottica adattiva in modo da ottenere un’immagine di qualità ottica molto superiore e adattato per sfruttare una tecnica, chiamata coronografia, che ridure la luce stellare e migliora l’eventuale segnale della presenza di pianeti potenzialmente terrestri. Breakthrough Initiatives pagherà una gran parte delle tecnologie necessarie e i costi di sviluppo dell’esperimento, mentre l’ESO fornirà l’esperienza osservativa necessaria e il tempo di osservazione al telescopio.

Gli sviluppi previsti per VISIR saranno sfruttati anche dal futuro strumento METIS, che verrà montato sull’E-ELT (lo European Extremely Large Telescope), poichè le nuove conoscenze e le teorie sviluppate vi saranno applicabili direttamente. L’enorme dimensione dell’E-ELT dovrebbe permettere a METIS di rivelare e studiare esopianti della dimensione di Marte in orbita intorno ad Alfa Centauri, se esistono, e altri pianeti potenzialmente abitabili intorno alle stelle piu vicine.

Fonte: comunicato stampa ESO