CITIZEN SCIENTISTS SCOPRONO DISCO CIRCUMSTELLARE

L’ultimo caso dei “disk detectives”

Otto “cittadini scienziati” realizzano il sogno d’ogni appassionato d’astronomia: vedere il proprio nome nella lista degli autori d’un articolo pubblicato su The Astrophysical Journal Letters. Soddisfazione meritatissima: hanno scoperto attorno a una nana rossa un raro disco circumstellare, eccezionalmente longevo

     25/10/2016
rappresentazione grafica di jonathan Holden, citizen scientist

Rappresentazione grafica di AWI0005x3s, il disco circumestellare con 45 milioni di anni d’età. Crediti: Jonathan Holden, citizen scientist

Proprio una bella soddisfazione per gli appassionati di astronomia: grazie al programma di divulgazione della NASA Disk Detective, otto citizen scientits hanno avuto l’opportunità di catturare quello che era sfuggito all’osservazione degli scienziati, e di meritarsi un posto d’onore nellalista degli autori del paper che riporta la scoperta.

L’articolo scientifico, pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, descrive l’osservazione di una nana rossa, la cui sigla è AWI0005x3s, avvolta da un disco circumstellare caldo: nel suo genere, il più longevo tra quelli a oggi noti.

«Dischi simili si affievoliscono in tempi inferiori ai 30 milioni di anni», dice Steven Silverberg, studente al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università dell’Oklahoma e primo autore dell’articolo. Nel caso in questione l’età del disco si attesta invece attorno ai 45 milioni di anni. Questa stella appartiene al raggruppamento della Carena, una grande ed estesa categoria di stelle dalla proprietà simili distante circa 212 anni luce dal nostro Sole.

La scoperta di AW10005x3s e del suo disco circumstellare rotante è stata dunque possibile grazie alla passione di alcuni volontari, semplici appassionati di astronomia (citizen scientists, come vengono anche chiamati) che hanno utilizzato il progetto NASA Disk Detective, un sito che permette a chiunque di aiutare gli scienziati nella catalogazione e analisi di grandi quantità di dati collezionati durante le diverse missioni spaziali o le osservazioni del cielo. In questo caso, dati raccolti dai programmi Wide-field Infrared Survey Exlorer (WISE) della NASA e Two-Micron All Sky Survey (2MASS). Il successo dell’iniziativa non è frutto di interpretazioni: sono i numeri che parlano, e dal gennaio 2014 sono stati, nel mondo, circa 30mila i cittadini scienziati che hanno preso parte a questo processo di mappatura e catalogazione, passando al vaglio ben due milioni di oggetti celesti.

«La missione WISE ha individuato circa 747 milioni di corpi celesti, dei quali noi ci aspettavamo che solo poche migliaia fossero oggetti come questo. Senza l’aiuto dei cittadini scienziati, non avremmo mai rilevato questo oggetto» spiega Silverberg.

Otto cittadini scienziati, come dicevamo, hanno visto il loro nome inserito come co- autori nella pubblicazione dell’articolo. «È un sogno che diventa realtà», dice l’argentino Hugo Durantini Luca, fra i citizen scientist coautori del paper, «soprattutto perché puoi lavorare con persone eccezionali».

«Io amavo l’astronomia sin dall’infanzia», aggiunge il californiano Milton Bosch, altro coautore dell’articolo, «e avrei voluto far parte di un programma spaziale, come ogni ragazzo della mia età».

Insomma una bella soddisfazione, ancor più se si pensa che questa stella molto probabilmente ospita pianeti extrasolari, proprio come Proxima Centauri, assai simile per tipologia e attorno alla quale è stata confermata recentemente l’esistenza di almeno un esopianeta.

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