IL CONVEGNO PRESSO IL CNR

Qual è il futuro della ricerca in Italia?

Per valorizzare i nostri giovani ricercatori occorrono investimenti, ma, soprattutto, occorre attenzione dal mondo della politica, che deve avere una visione che trascenda i risultati immediati per puntare al lungo periodo. Occorre rilanciare la ricerca di base, potenziare la ricerca universitaria e costituire un’Agenzia Nazionale che attribuisca i fondi con una valutazione rigorosa dei progetti assolutamente indipendente dalla politica

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

Il 10 febbraio nella sala Marconi del CNR, a Roma, si terrà un convegno dedicato al futuro della ricerca in Italia. Lo spirito del convegno è chiarito dal sottotitolo “una riforma indispensabile”.  Infatti, a parere degli scienziati del Gruppo 2003*, promotore del convegno, la ricerca italiana deve diventare una priorità assoluta del governo come motore di sviluppo culturale, tecnologico ed economico.

Per decenni i nostri governi hanno trascurato il ruolo della scienza e della ricerca e i guasti accumulati negli anni sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo il numero di ricercatori per milione di abitanti più basso in Europa e la “bilancia dei pagamenti UE nel settore ricerca” ha un saldo ampiamente negativo. Abbiamo gli investimenti pubblici fra i più esigui del mondo e una continua emorragia di capitale umano. Ciononostante, i nostri  ricercatori non sono affatto inferiori ai colleghi stranieri  e, quando messi nelle condizioni di operare, si distinguono per la qualità della ricerca, per creatività e spirito di iniziativa.

In altre parole investiamo nella preparazione dei nostri talenti ma poi li regaliamo ad altri paesi.  Per “invertire la rotta”  e valorizzare i nostri giovani ricercatori occorrono investimenti, ma , soprattutto, occorre attenzione dal mondo della politica che deve avere una visione che trascenda i risultati immediati per puntare al lungo periodo. Occorre rilanciare la ricerca di base, potenziare la ricerca universitaria e costituire un’Agenzia Nazionale che attribuisca i fondi con  una valutazione rigorosa dei progetti  assolutamente indipendente dalla politica.

Il Gruppo 2003 spera che molti siano interessati a confrontarsi su queste proposte, partecipando al convegno che è aperto a tutti. La partecipazione è libera e gratuita, con la preghiera di dedicare qualche minuto all’iscrizione sul sito www.scienzainrete.it.

 

L’articolo è stato pubblicato nell’edizione del 31 gennaio 2016 del quotidiano Il Sole 24 Ore.

*Il Gruppo 2003 si è costituito nell’estate del 2003 raggruppando quegli scienziati italiani che lavorano in Italia e figurano negli elenchi dei ricercatori più citati al mondo nella letteratura scientifica, elenchi compilati per le diverse discipline dall’Institute for Scientific Information (ISI) di Philadelphia. Da allora il Gruppo 2003 è andato ampliandosi offrendo la possibilità di aderire a coloro che man mano venivano segnalati nei periodici aggiornamenti degli elenchi ISI.