SU OSSERVAZIONI DEL TELESCOPIO HUBBLE

Le stelle mancanti degli ammassi globulari

Un recente studio pubblicato su The Astrophysical Journal sugli ammassi globulari della Galassia Nana della Fornace spinge gli astrofisici a rivedere le moderne teorie di evoluzione delle popolazioni stellari

     20/11/2014

Four globular clusters in FornaxGli ammassi globulari sono grandi insiemi di centinaia di migliaia di stelle orbitanti intorno al centro galattico. In passato si riteneva che questi oggetti contenessero un’unica popolazione di stelle anziane originatesi tutte insieme, ma ricerche recenti stanno rivoluzionando radicalmente le nostre concezioni.

Gli studiosi hanno scoperto che gli ammassi globulari della Via Lattea hanno avuto in realtà un’evoluzione più complessa e che sono costituiti da almeno due popolazioni stellari distinte: una più vecchia e una relativamente più giovane.

La più giovane è arricchita da elementi chimici più complessi; in particolare le sue stelle contengono fino a 50-100 volte più azoto rispetto alle stelle più anziane. La presenza di questa tipologia di stelle è, in proporzione, più elevata rispetto a quello che ci si aspetterebbe dalle previsioni teoriche. Gli astrofisici ritengono che una parte delle stelle più anziane mancanti siano state espulse dagli ammassi in una fase della loro evoluzione e che siano andate a disperdersi nel vasto alone galattico. Per verificare la validità di questa teoria gli astronomi hanno studiato anche gli ammassi globulari della Galassia della Fornace, una galassia ellittica nana vicina, satellite della Via Lattea e distante circa 460.000 anni luce da noi.

Le osservazioni sono state effettuate con la sofisticata Wide Field Camera 3 (WFC3) del telescopio spaziale Hubble da un team internazionale, che nasce dalla collaborazione tra ESA e NASA. I principali autori di questo studio pubblicato su The Astrophysical Journal sono S. Larsen (Università di Roadboud) e J. P Brodie (Università della California).

Dall’analisi approfondita di quattro ammassi globulari è emerso che anch’essi contengono le stesse popolazioni di stelle riscontrate negli ammassi della nostra galassia, arricchite circa della stessa quantità di azoto. Questi studi sembrano quindi confermare la presenza di un meccanismo evolutivo simile per questi oggetti, ma una grande sorpresa ha atteso al varco gli scienziati: in questa galassia non è stato individuato un numero sufficiente di stelle anziane, poco arricchite di elementi, che sarebbero state espulse, in passato, dagli ammassi.

Questo tipo di risultati costringerà gli astrofisici a formulare nuove ipotesi per spiegare l’origine e l’evoluzione delle popolazioni stellari all’interno degli ammassi globulari.