È IL NUOVO MEMBRO UFFICIALE DEL PROGETTO

L’India fa il grande passo verso SKA

Anche il National Centre for Radio Astrophysics si unisce ufficialmente agli altri paesi membri che costruiranno il più grande network di radiotelescopi del mondo. L'India era già membro associato dal 2012 e al centro di diversi consorzi e gruppi di lavoro.

     12/08/2014

019-GMRT- PuneAnche l’India si unisce ufficialmente alla grande famiglia dello Square Kilometre Array diventando l’undicesimo paese membro della SKA Organisation che sta progettando il più grande network di radiotelescopi del mondo. Il National Centre for Radio Astrophysics giocherà un ruolo centrale nella costruzione delle antenne che permetteranno ai ricercatori di studiare l’evoluzione dell’Universo, la gravità e la materia oscura e gli enigmatici e vasti campi magnetici.

L’India è entrata a far parte della SKA Organisation nell’aprile del 2012 come paese associato, precisando la sua intenzione di diventare un membro ufficiale solo durante la fase di pre-costruzione. Nel novembre 2013, la SKA Organisation ha distribuito ai vari paesi membri i 10 pacchetti di lavoro che corrispondono a 10 consorzi internazionali formati da quasi un centinaio di istituzioni, università e industrie in tutto il mondo. Da subito l’NCRA non ha esitato a prendere parte ai progetti più importanti: è leader del consorzio Telescope Manager, che sviluppa gli hardware e i software che saranno necessari per controllare i radiotelescopi di SKA. L’India partecipa anche ai gruppi di lavoro Signal and Data Transport e Central Signal Processing.

Yashwant Gupta, che guida il consorzio Telescope Manager all’NCRA, ha affermato: «Siamo entusiasti di rendere sempre più forte la nostra presenza nel progetto SKA, che è ormai una delle priorità per l’India. Siamo fieri di rappresentare la nostra nazione in questa collaborazione scientifica internazionale».

L’Italia lancia il minisito di SKA – Per permettere a tutti gli appassionati italiani di conoscere tutte le ultime informazioni sul progetto di SKA è stato creato un minisito che offrirà informazioni personalizzate e novità per il pubblico locale. Ogni paese membro della SKA Organisation avrà un piccolo sito personalizzato e tradotto nella propria lingua madre, ha spiegato William Garnier, a capo del settore Comunicazione di SKA.

Le informazioni sul progetto, quindi, non saranno accessibili solo al pubblico di lingua inglese, ma anche italiano, francese, svedese, e spagnolo. «Una delle regole fondamentali della comunicazione è quella di raggiungere il pubblico nella propria lingua madre. A SKA partecipano 11 paesi sparsi sui 5 continenti e ciò vuol dire considerare molte lingue diverse, dal cinese allo svedese, passando per l’olandese, il tedesco, l’italiano e l’afrikaans. Il fatto è che se si comunica solo in inglese si ignora un sacco di gente», ha aggiunto Garnier. «Ecco perché abbiamo deciso di sviluppare questo strumento, così la gente di tutto il mondo potrà entrare meglio in contatto con noi e conoscere meglio la SKA».

Lo strumento servirà anche come un punto di contatto per i giornalisti locali che vogliono entrare in contatto con gli scienziati e ingegneri che lavorano a SKA nel loro paese, per dare una prospettiva locale al progetto.

Che cos’è SKA? – La costruzione dello Square Kilometre Array inizierà nel 2018 e i primi risultati sono attesi per il 2020. SKA è il più grande grande progetto scientifico del mondo: scienziati e ingegneri sono e saranno chiamati ad affrontare le immense sfide che si nascondo dietro il più grande network di radiotelescopi, con tutti i nuovi sviluppi nel campo dell’informatica, astrofisica, ingegneria e molti altri che si presenteranno in futuro.

Una volta completato, SKA sarà un network caratterizzato da un 1 km quadrato di area di raccolta (140 campi da calcio!) e avrà un grande campo di vista, un’estensione di alcune migliaia di chilometri e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e calcolo. SKA conterà migliaia di grandi antenne e milioni di ricevitori radio, distribuiti tra le regioni desertiche dell’Africa e dell’Australia, che ne faranno una straordinaria arma per studiare l’evoluzione dell’Universo, la gravità e la materia oscura e gli enigmatici e vasti campi magnetici. I tre diversi precursori supereranno di 50 volte la risoluzione e la qualità delle immagini finora ottenute grazie all’Hubble Space Telescope, e parliamo delle onde radio dello spettro!