
L’obiettivo del lander sarà studiare i minerali della superficie del satellite terrestre. Verrà progettato anche un orbiter che sorvolerà la Luna per più di un anno a un’altitudine di 100 chilometri.
Si tratta di una collaborazione internazionale, che coinvolge non solo il Korea Aerospace Research Institute (KARI) di Daejeon, ma anche altri 15 istituti di ricerca di ogni parte del mondo che cominceranno a lavorare a partire dal 2014. Il KARI ha già speso 9,3 miliardi di dollari sulla ricerca lunare nel 2010 e si stimano altri 700 miliardi di won coreani (654 miliardi di dollari) per terminare il progetto entro il 2020, secondo fonti locali.
Fondamentale è il contributo della NASA per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie di propulsione, guida, navigazione e sistemi di controllo del razzo. «Una potenza di media grandezza come la Corea del Sud non può aspettarsi di realizzare una gamma completa di attività spaziali», ha detto l’esperto di sicurezza spaziale James Clay Moltz della Naval Postgraduate School di Monterey, California. Missioni come queste «sono una sfida per il KARI ma aiuterà a costruire competenze preziose».
Ricordiamo che lo scorso gennaio la Corea del Sud ha lanciato con successo il primo razzo spaziale, Korea Space Launch Vehicle-1 soprannominato Naro-1, direttamente derivato dallo stadio propulsivo dell’Angara Russo.
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