
Il telescopio verrà puntato, infatti, in una zona tra la superficie e la corona solare (la parte più esterna dell’atmosfera), per svelare le dinamiche ancora poco chiare dell’atmosfera solare: al centro dello studio ci sono i meccanismi con cui materia ed energia si muovono dalla superficie del Sole fino allo strato atmosferico più esterno passando da una temperatura di 6.000 gradi a oltre un milione di gradi.
Iris è dotato di un telescopio a ultravioletti e di uno spettrografo. Ogni cinque secondi Iris fotograferà ad alta definizione piccole porzioni del Sole: scruterà l’1% della superficie, permettendo di riconoscere anche oggetti relativamente piccoli, grandi fino a 240 chilometri. Le immagini verranno elaborate e le informazioni mandate allo spettrografo, che, come suggerisce il nome, divide la luce a seconda della lunghezza d’onda, generandone lo spettro.
IRIS è stato portato in orbita da un razzo Pegasus XL, che ha prima spiccato il volo da Vandenberg (California – USA), agganciato all’aereo L-1011 della Orbital Sciences. Una volta arrivato sul Pacifico, l’aereo ha sganciato il razzo dando il via alle operazioni di lancio. IRIS è ormai da qualche ora regolarmente in orbita.
Pegasus è un razzo speciale per la NASA perché è l’unico razzo alato nell’inventario: anche se più piccolo rispetto ai giganteschi razzi che inviano satelliti pesanti in orbita e sonde in mondi lontani, la dimensione e la flessibilità della Pegasus hanno permesso di lanciare 18 missioni di dimensioni ridotte. Questo è stato l’ultimo lancio per Pegasus, perché non ci saranno più sonde così piccole da mandare in orbita.
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httpvh://youtu.be/7yEezggmC9A







