
Usando il Gran Telescopio Canarias (in Spagna), Fernando Moreno dell’Istituto di Astrofisica dell’Andalusia e i suoi colleghi hanno osservato uno di questi rari oggetti, chiamatimain-belt comets (MBC), perché orbitano nelle cinture asteroidali, ma presentano le caratteristiche tipiche delle comete, anche se solo per un breve periodo. La famiglia, il cui primo esemplare è stato scoperto nel 1996, comprende ora dieci membri in tutto.
L’ultimo, studiato appunto dai riercatori spagnoli, è P/2012 F5 (Gibbs) ed è stato scoperto nel marzo dello scorso anno dall’Osservatorio di Mount Lemmon (Arizona). Tra maggio e giugno dello stesso anno i ricercatori spagnoli hanno studiato la sua coda con il Gran Telescopio Canarias e formulato un modello matematico per spiegarne l’origine. «I nostri modelli ci dicono che il fenomeno che ha creato la coda è stato causato da un evento repentino, che è durato solo poche ore», ha spiegato Fernando Moreno, ricercatore all’Instituto di Astrofisica di Andalusia (CSIC), primo autore dello studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.
E ha aggiunto che, assieme ai suoi colleghi, è riuscito a individuare la data in cui questo evento deve essere avvenuto: il 1 luglio 2011.
Le immagini ottenute con il telescopio spagnolo mostrano «una struttura allungata di polvere sottile»: la larghezza e la luminosità della coda hanno permesso agli studiosi di calcolare e studiare le strutture diverse della testa e della fine della coda. Dati alla mano, i ricercatori hanno stimato anche la grandezza dell’asteroide, che ha un raggio di circa 100/150 metri,e la cui coda ha emesso circa mezzo milione di tonnellate di materiale.
Ma qual è l’origine di questo fenomeno? Gli studiosi dibattono su due ipotesi: «La coda potrebbe essere il risultato di una collisione con un altro corpo celeste, o magari una frattura casuale dovuta alla rotazione dell’asteroide» spiega Moreno. La seconda ipotesi propone uno sgretolamento dell’asteroide che, di conseguenza, rilascia gradualmente materiale, simile a quello delle comete.
I ricercatori sperano di ottenere più dati e raffinare l’analisi con le osservazioni tra luglio e agosto del 2014, quando le condizioni per studiare l’asteroide saranno di nuovo particolarmente favorevoli.
L’articolo “A short-duration event as the cause of dust ejection from Main-Belt Comet P/2012 F5 (Gibbs)” è pubblicato in The Astrophysical Journal Letters.






