NUOVA IPOTESI SUI MARI DELLA LUNA DI SATURNO

Pattinando sul ghiaccio di Titano

Secondo gli scienziati della missione Cassini, potrebbero esserci blocchi di ghiaccio a decorare la superficie dei laghi e mari sulla principale luna di Saturno, Titano. La presenza di lastre di ghiaccio potrebbe spiegare alcune anomalie nella luce riflessa dai laghi di Titano.

     10/01/2013

Riproduzione artistica del ghiaccio sui laghi di Titano. CREDIT: NASA/JPL-Caltech/USGS

Anche i laghi di Titano si coprono di ghiaccio in inverno? Si pensava di no, ma forse la risposta è sì. “Una delle domande più interessanti su questi laghi e mari è se potrebbero ospitare una forma esotica di vita”, ha detto Jonathan Lunine, scienziato alla Cornell University, Ithaca, NY “e la formazione di ghiaccio galleggiante di idrocarburi sarà un occasione interessante per studiare i processi chimici al confine tra stato liquido e solido, fenomeni che potrebbero avere avuto un ruolo nel dare origine alla vita terrestre”.

Titano è l’unico altro pianeta oltre la Terra nel nostro sistema solare con masse stabili di liquido sulla sua superficie. Ma, mentre il ciclo del nostro pianeta comporta precipitazioni ed evaporazione dell’acqua, il ciclo di Titano si basa su idrocarburi come etano e metano. Etano e metano sono molecole organiche, che gli scienziati pensano possano essere i mattoni fondamentali da cui si è potuta sviluppare la vita. Cassini, la missione lanciata da NASA/ESA/ASI, ha visto una vasta rete di questi mari di idrocarburi ricoprire l’emisfero nord di Titano, mentre una serie di laghi ricopre l’emisfero sud.

Gli scienziati di Cassini presumevano che sui laghi di Titano non si trovasse ghiaccio galleggiante, poiché il metano solido è più denso del metano liquido e quindi il ghiaccio dovrebbe affondare. Ma un nuovo modello teorico prendere ora in considerazione l’interazione tra i laghi e l’atmosfera, che può portare alla formazione di sacche di gas di azoto e a cambiamenti locali di temperatura. Il risultato è che il ghiaccio, durante la stagione invernale, nei laghi e nei mari di Titano potrebbe galleggiare quando la temperatura è appena al di sotto del punto di congelamento del metano – meno 297 gradi Fahrenheit (90,4 gradi Kelvin). Gli scienziati hanno capito che tutte le varietà di ghiaccio sarebbero in grado di galleggiare se fossero composte di almeno il 5 per cento ” di aria”, che è una composizione media del ghiaccio marino sulla Terra.

Questa immagine di Titano è stata ottenuta con mappatura radar di Cassini ad una scala di circa 350 metri (1.100 piedi) per pixel. CREDIT: NASA/JPL-Caltech/ASI/Cornell

Se la temperatura scende di pochi gradi, il ghiaccio potrebbe affondare a causa delle proporzioni relative di azoto liquido rispetto a quello solido.  Gli scienziati non hanno del tutto capito di che colore sarebbe il ghiaccio, anche se il sospetto è che sarebbe incolore, in quanto è  così sulla Terra,  ma forse  su Titano è tinto di colore rosso-marrone.

“Il soggiorno prolungato di Cassini nel sistema di Saturno ci offre l’opportunità senza precedenti di vedere gli effetti del cambiamento di stagione su Titano”, ha detto Linda Spilker, membro del team che ha condotto la ricerca. “Avremo l’opportunità di vedere se le teorie sono giuste. ”

Il radar di Cassini sarà in grado di avvallare l’ipotesi degli scienziati osservando il disgelo dei mari e dei laghi di Titano, disgelo che sta avvenendo nell’emisfero nord.