RALLENTA LA FORMAZIONE DI NUOVE STELLE

L’Universo è in recessione

Viviamo in un Universo di stelle anziane: una survey su centinaia di galassie condotta con diversi telescopi dimostra che il tasso di formazione di nuove stelle è oggi 30 volte minore rispetto al picco raggiunto poco dopo il Big Bang. Di questo passo nel resto della vita dell'Universo si formerà solo un altro 5 per cento di stelle.

     07/11/2012

La crisi non è solo globale, è addirittura universale. Sembra infatti che la produzione di nuove stelle sia andata costantemente declinando nel corso degli ultimi 11 miliardi di anni. Secondo l’ultimo studio del team guidato da David Sobral, ricercatore  dell’Osservatorio olandese di Leida, oggi il tasso di formazione stellare è 30 volte minore rispetto al picco raggiunto qualche miliardo di anni  dopo il Big Bang. “Il prodotto interno lordo del cosmo è solo il 3 per cento di quello che era al suo apice” scherza Sobral. “Si può dire che l’Universo è in una lunga e seria crisi. Se questa tendenza continuerà, non verrà prodotto nell’Universo che un ulteriore 5% di nuove stelle. Viviamo in un Universo di stelle vecchie», sottolinea Sobral presentando il suo studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Il modello fin’ora accettato per l’evoluzione dell’universo porta a pensare che le stelle abbiano iniziato a formarsi 13,4 miliardi di anni fa, circa 300 milioni di anni dopo il Big Bang. Per gli standard attuali molte di queste stelle dovevano essere mostruosamente grandi, con masse pari a centinaia di volte quella del Sole. Si esaurirono molto presto ed esplosero come supernovae nel giro di un milione di anni, un tempo relativamente breve. Le stelle meno massive, invece, sono vissute più a lungo, per miliardi di anni, proiettando la loro luce sino ai nostri giorni.La polvere e il gas derivati dalle esplosioni stellari vengono ‘riciclati’ per formare nuove stelle.

Gli scienziati hanno effettuato la più completa survey mai realizzata di galassie in cui è in corso la formazione stellare,  a differenti distanze: per questo hanno usato tre strumenti,  UKIRT (UK Infrared Telescope), VLT (Very Large Telescope) e il Subaru Telescope. Sfruttando le diverse distanze, è possibile studiare galasse dello stesso tipo a diversi stadi  di evoluzione.  Guardando alla luce delle stelle in formazione, il team ha potuto stabilire il tasso di formazione stellare e confermare che la produzione di stelle nell’universo è andata continuamente calando negli ultimi 11 miliardi di anni, divenendo 30 volte inferiore rispetto al suo picco di 11 miliardi di anni fa.

“Il futuro può sembrare piuttosto buio” conclude il ricercatore, “ma noi siamo fortunati a vivere in una galassia in buona salute, in quanto a formazione stellare, che contribuirà molto alla formazione di nuove stelle”.