
In uno studio pubblicato su Science di questa settimana, Hasnaa Chennaoui Aoudjehane dell’Università di Casablanca e i suoi colleghi raccontano che cosa hanno capito di quel meteorite analizzandolo a fondo in laboratorio. Spiegano prima di tutot che Tissint è stata espulso da Marte circa 700.000 anni fa, staccandosi a sua volta dal pianeta a causa di un forte impatto, probabilmente di un asteroide. Da allora se n’è andato in giro per il sistema solare, fino alla caduta sulla Terra lo scorso anno.
Le analisi sul frammento hanno rivelato la presenza di tre componenti distinte che derivano rispettivamente dagli strati interni, dalla superficie e dall’atmosfera del Pianeta rosso. Per spiegare questa conformazione, gli autori propongono la teoria che la roccia di cui è composto Tissint sia stata esposta a fluidi che percorreavano la superficie del pianeta, che si sono depositati nelle sue crepe e fessure. L’impatto dell’asteroide che si è schiantato su Marte (provocando l’espulsione di Tissint) deve aver causato la fusione di queste fratture, mantenendo così nella roccia le “firme” chimiche della superficie marziana. E producendo anche l’elemento più sorprendente ritrovato dai ricercatori nell’analisi di Tissint: vene e bolle di vetro nero, con all’interno elementi tipici dell’atmosfera di Marte già rivelati in passato dalle missioni spaziali, in particolare un eccesso di uno specifico isotopo dell’azoto. E così, una piccola roccia del peso di poco più di 1 kg raccoglie in sè un identikit completo di Marte, dagli strati interni all’atmosfera.
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo “Tissint Martian Meteorite: A Fresh Look at the Interior, Surface, and Atmosphere of Mars” di H. Chennaoui Aoudjehane et al su Science.






