
In assenza di idee precise sull’energia oscura, i ricercatori hanno provato a “giocare” con le variazioni possibili di un suo parametro chiave, il rapporto tra pressione e densità dell’energia oscura (indicato come w). Se questo rapporto diventa minore di 1, a un certo punto del futuro la densità dell’energia oscura diverrà infinita, tanto da annullare la forza di gravità che tiene assieme le galassie e da disgregare tutti gli oggetti dell’Universo. È lo scenario del “big rip”, uno dei possibili destini finali dell’Universo, sulla cui descrizione si concentra lo studio. Usando diversi metodi statistici, i ricercatori hanno simulato il tempo che rimarrebbe all’Universo prima di un big rip, a seconda delle diverse proprietà possibili dell’energia oscura, concludendo che nella peggiore delle ipotesi mancherebbero 16,7 miliardi di anni.
Forse la parte più originale della simulazione è però quella che descrive cosa succederebbe agli oggetti celesti a noi più familiari (nell’ipotesi che non fossero già stati distrutti prima) una volta che l’energia oscura inizierà a vincere la gravità e farli a pezzi. Gli autori ipotizzano che la nostra Galassia smetterebbe di esistere circa 32,9 Milioni di anni prima del big rip. La Terra verrebbe strappata dall’orbita solare appena due mesi prima della fine di tutto. A 28 minuti dalla fine sarebbe il Sole ad essere distrutto, e solo 16 minuti prima di quello che qualcuno chiama il “giudizio universale cosmico” la nostra piccola Terra esploderebbe.
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