
Ma l’oggetto che ogni 54 giorni passa davanti a una stella simile al Sole, a 420 anni luce da noi, provoca una eclissi diversa dal solito, come se non fosse un comune corpo tondeggiante. Ciò che eclissa 1SWASP J140747.93-394542.6 (questa la sigla che identifica la stella, decisamente difficile da ricordare), sarebbe circondato da un sistema di anelli.
Nel descrivere i risultati ottenuti, che saranno riportati su Astronomical Journal, il responsabile del gruppo che ha effettuato la ricerca, Eric Mamajek del Rochester and Cerro Tololo Inter-American Observatory, ha parlato di “un oggetto poco massivo, circondato da un disco costituito da vari anelli sottili di polveri e frammenti rocciosi”.
Si tratterebbe del primo sistema di anelli individuati intorno a un oggetto di massa non elevata al di fuori del Sistema solare. Resta da saperne di più sull’identità dell’oggetto stesso e per questo sarà determinante stabilirne la massa: se è compresa fra le 13 e le 75 volte quella di Giove, si tratterebbe di una stella che non si è accesa, una nana bruna, se è inferiore potrebbe invece trattarsi di un pianeta, paragonabile a Saturno. Stella mancata o pianeta gigante? Capirlo servirà anche a determinare se intorno a questo oggetto possano orbitare pianeti o lune: fra gli anelli sono infatti presenti degli spazi, delle divisioni, che potrebbero essere dovuti alla presenza di corpi minori, probabilmente ancora in fase di formazione.
I dati che, una volta elaborati, hanno permesso di giungere a queste conclusioni sono stati ottenuti nell’ambito dei programmi SuperWASP (Wide Angle Search for Planets) e All Sky Automated Survey (ASAS) analizzando nello specifico proprio le curve di luce di stelle simili al Sole che appartengono alla cosiddetta associazione Scorpius-Centaurus. Secondo Mamajek, ulteriori osservazioni mirate potrebbero fornire le risposte entro un paio d’anni: sapremo così se abbiamo scoperto un altro Saturno o piuttosto una signora degli anelli.






