SI ECLISSANO A VICENDA OGNI SEI MINUTI

Il valzer delle nane bianche

Ruotano l'una attorno all'altra a rotta di collo. Le ha scoperte un team di astronomi dello Smithsonian Astrophysical Observatory. Già ora sono vicinissime, al punto da compiere un'orbita completa in soli 12 minuti. Ma nel giro di 900mila anni si fonderanno, e potrebbero dare origine a una supernova.

     13/07/2011

Crediti: David A. Aguilar, CfA

Il loro record, in costante miglioramento, è a oggi di cinque piroette all’ora. Ma il valzer che ballano è tutt’altro che un lento. Per tenere il ritmo, devono sfrecciare sulla pista a una velocità pazzesca: 600 chilometri al secondo. Nemmeno un jet riuscirebbe a stargli dietro. Protagonista di questo “tre quarti” al cardiopalmo è una coppia già in là con gli anni: due nane bianche, ovvero quel che resta di due stelle di massa medio-piccola, tipo il nostro Sole, quando esauriscono il carburante. A sorprenderle nella loro struggente danza – destinata a un epilogo drammatico – un gruppo di astronomi degli Stati Uniti e delle Canarie guidati da Warren R. Brown, dello Smithsonian Astrophysical Observatory.

Delle due ballerine, la più luminosa è grande grosso modo come Nettuno, ma ha una massa di circa un quarto quella del Sole. Compattissima anche la sua compagna: metà della massa del Sole compressa in una sfera di dimensioni paragonabili alla Terra. Una monetina fatta del materiale che forma queste nane bianche, sul nostro pianeta, peserebbe all’incirca mezza tonnellata.

Ed è proprio la somma di questi due fattori – densità e velocità orbitale elevatissime – a rendere la scoperta, in corso di pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters, degna di grande interesse scientifico. Dal loro moto reciproco, infatti, in base alla teoria della relatività generale di Einstein, vengono generate onde gravitazionali. Onde che sottraggono energia al sistema, costringendo le due nane bianche a danzare sempre più vorticosamente e sempre più vicine l’una all’altra. Fino al collasso gravitazionale, che gli astronomi prevedono debba avvenire nel giro di 900mila anni. Un collasso il cui esito potrebbe essere una supernova, se non addirittura un tipo di esplosione stellare molto rara e insolitamente debole chiamata “underluminous supernova”.

«Anche se non abbiamo ancora misure dirette delle onde gravitazionali», spiega J. J. Hermes, dottorando alla University of Texas e co-autore dello studio, «possiamo verificare la loro esistenza misurando la variazione della separazione fra le due stelle. Inoltre, poiché pare che le due nane bianche non si stiano scambiando massa, il sistema che formano si presenta come un laboratorio eccezionalmente pulito per condurre questo tipo di test».

A rendere questo laboratorio naturale ancora più appetibile, è il fatto che, viste dalla Terra, le due stelle si eclissano l’una con l’altra ogni sei minuti circa, fornendo così agli astronomi un vero e proprio “clock” di precisione estrema, con il quale misurare tutti i cambiamenti che avvengono nel sistema.

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