
Nelle simulazioni sono state considerate stelle di due diverse tipologie: stelle simili al Sole e nane rosse, due classi che si presuppone garantiscano quelle condizioni di stabilità necessarie allo sviluppo e al mantenimento di condizioni favorevoli all’abitabilità di un pianeta. I possibili sistemi di stelle doppie presi in esame sono quindi stati le combinazioni Sole-nana rossa, Sole-Sole, nana rossa-nana rossa.
Le stelle tipo Sole o nana rossa hanno temperature superficiali diverse e quindi una differente emissione energetica. Le simulazioni hanno dimostrato che nel caso dell’esposizione alla debole luce di due nane rosse, le piante tenderebbero ad ampliare lo spettro di luce utile alla fotonsintesi, utilizzando anche la luce ultravioletta e infarossa. Con la conseguenza di assumere ai nostri occhi un colore scuro, grigio-nero. Il colore sarebbe diverso anche nel caso dell’esposizione alla luce di due Soli: di fronte all’eccesso di raggi UV le piante svilupperebbero delle difese naturali come ad esempio schermature costituite da microrganismi.
Trattandosi di simulazioni e di contesti molto lontani dalla nostra esperienza, i risultati sono da considerarsi più come un punto di partenza che non come conclusioni definitive. Non è detto che le piante seguano queste linee evolutive ma di certo scenari di pianeti abitabili con due o più stelle ad illuminarne il giorno, oggi sono considerati possibili e non più relegati al solo mondo della fantasia di scrittori e sceneggiatori.






