
Ma la vera sorpresa si è avuta sabato scorso, 16 aprile, quando l’intensità dei raggi gamma è aumentata a dismisura nell’arco di poche ore, arrivando a superare di oltre 2 volte la radiazione prodotta dalla Pulsar Vela, fino a quel momento la sorgente più luminosa nel cielo gamma.
“I dati che ci ha inviato AGILE in questi ultimi giorni ci hanno lasciato letteralmente a bocca aperta”, commenta Marco Tavani dell’INAF, Principal Investigator di AGILE. “Dopo il primo incremento nel flusso di raggi gamma, non ci attendevamo un secondo ‘balzo’ così repentino. Questo nuovo episodio ci obbliga a riconsiderare le teorie che spiegano la produzione di raggi gamma all’interno della nebulosa del Granchio. In particolar modo bisognerà capire quale sia stato il fenomeno che nella giornata di sabato ha generato una così smisurata produzione di energia in meno di 12 ore”.
Il satellite AGILE è una missione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) condotta in collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).






