
luminosità. Subito dopo la notifica, almeno una dozzina di telescopi hanno girato gli occhi verso quel punto del cielo. Il 4 aprile, l’occhio “clinico” di Hubble ha individuato la sorgente di quei flash così luminosi, nella costellazione del Dragone, a 3,8 miliardi di anni luce dalla Terra. Gli astronomi dicono di avere mai visto un’emissione di particelle così luminosa, energetica e prolungata. Normalmente i gamma ray burst durano alcune ore. Questa va avanti da più di una settimana.
Anche se le analisi sono in corso, la spiegazione più probabile è che si tratti dell’esplosione di una grande stella che si trovava a vagabondare troppo vicino al buco nero al centro della galassia. Il buco nero avrebbe risucchiato la stella, distruggendola. Mentre i suoi gas vengono ingoiati, la rotazione del buco nero genera un poderoso getto orientato verso la Terra. : : “Conosciamo oggetti nella nostra galassia in grado di produrre ripetuti lampi gamma, ma sono da migliaia a milioni di volte meno potenti di quelli che stiamo osservando per questa sorgente”, ha detto Andrew Fruchter, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. .
“Swift – ricorda Gianpiero Tagliaferri, Responsabile Scientifico del team Italiano nel progetto Swift – è un satellite dedicato allo studio dei GRB a cui contribuiscono sia INAF che ASI. In particolare l’Italia fornisce gli specchi del telescopio X (XRT) e la stazione di terra di Malindi. Il team italiano partecipa inoltre regolarmente alla gestione scientifica del satellite, garantendo l’immediata diffusione delle informazioni scientifiche sulle nuove sorgenti, in particolare i GRB, appena scoperti”.






