
Altrettanto importanti le misure su temperatura e composizione della superficie e le numerose informazioni raccolte per individuare la possibile presenza di depositi di acqua ghiacciata: forse nascosti all’ombra dei crateri dove la luce del Sole non li può colpire direttamente provocandone l’evaporazione, se questi depositi venissero trovati in gran quantità potrebbero essere utilizzati per ricavarne acqua liquida e ossigeno e rilanciare così i progetti per la costruzione di una base lunare permanente. Soddisfazione al Goddard Space Flight Centre, da dove si gestisce la sonda.
“Tutte le mappe e i dati sono disponibili ad alta risoluzione”, dichiara John Keller, scienziato del Goddard a pieno lavoro sulla missione. “Ora i ricercatori di tutto il mondo avranno a disposizione la migliore ricostruzione della Luna mai realizzata”.
I dati raccolti dalla Lunar Reconnaissance Orbiter sono disponibili su: http://pds.nasa.gov






