
Un quadretto che, per la sua composizione, sta deliziando i tecnici NASA, alle prese con l’elaborazione delle numerose immagini grezze scattate da Casssini a Rhea. Nel punto di massimo avvicinamento, la sonda si è trovata a soli 69 chilometri dalla sua superficie. Il tête–à-tête offre l’opportunità di scoprire nuovi indizi sul passato burrascoso di uno dei più grandi anelli di Saturno, bombardato di meteoriti nel corso della sua storia.
Ma soprattutto gli scienziati sperano che da questi dati arrivino maggiori dettagli sulla sottilissima atmosfera di ossigeno e anidride carbonica che avvolge Rhea e sulle interazioni tra la luna e le particelle della magnetosfera di Saturno, la bolla magnetica intorno al pianeta.






