MAI OSSERVATO PRIMA IN UN SISTEMA BINARIO

Un pianeta in contromano fra due stelle

Su Nu Octantis, a 69 anni luce dalla Terra, una stella periferica e un pianeta orbitano attorno alla loro stella centrale. Due astronomi hanno ora dimostrato che, se davvero questa è la conformazione del sistema binario, quel pianeta non può che andare contromano.

     30/09/2010

Rappresentazione artistica di un pianeta in un sistema binario (crediti: Tim Jones/McDonald Observatory)

A 69 anni luce dalla Terra c’è un stella che orbita attorno alla sua compagna, come avviene negli innumerevoli sistemi binari della nostra galassia. Nulla di strano, se non fosse che su Nu Octantis—questo il nome del sistema binario, visibile solo dall’emisfero sud—fra le due stelle sembrerebbe aggirarsi anche un pianeta. Il problema è che, stando alle osservazioni degli astronomi, il sistema gravitazionale che ne risulta sarebbe talmente instabile da non poter nemmeno esistere. A meno che… uno dei due non vada contromano. Assumendo infatti che stella periferica e pianeta orbitino attorno alla stella centrale in direzioni opposte—la stella in un verso, e il pianeta che si trova all’interno nel verso opposto—tutto tornerebbe più o meno nella norma. In effetti, i dati raccolti e le simulazioni sembrano indicare che sia proprio questa la situazione.

Se l’ipotesi verrà confermata, questo sarebbe il primo sistema binario con al suo interno un pianeta in orbita retrograda. Oggetti celesti con orbite retrograde, per quanto rari, già se ne conoscono: vanno controcorrente sia alcuni satelliti all’interno del sistema solare sia, rispetto all’asse di rotazione del loro sole, un certo numero di esopianeti scoperti recentemente. Sempre, però, in sistemi con una stella singola.

Per arrivare all’insolita conclusione, Jason Eberle e Manfred Cuntz, due astronomi dell’Università del Texas ad Arlington, hanno dato in pasto ai computer sei anni di osservazioni, confrontando i dati orbitali di Nu Octantis con vari modelli. Il risultato della loro ricerca sarà pubblicato sul numero del primo ottobre di Astrophysical Journal Letters (ma è già disponibile on-line), e secondo gli esperti di sistemi planetari extrasolari potrebbe avere un notevole impatto sulla ricerca di mondi remoti. In particolare per quelli situati in sistemi binari, visto che, come ha sottolineato, commentando la scoperta, il professor Rudolf Dvorak dell’Università di Vienna, «nei dintorni del sistema solare, oltre il 60% delle stelle non sono solitarie».