
Come hanno ottenuto i ricercatori una stima così difforme rispetto ai calcoli fatti in precedenza? Questione di metodo. Hanno preso come riferimento una stella dell’alone, nota con la sigla SDSS J1539+0239 e ne hanno calcolato la velocità. Se la massa galattica fosse inferiore a quel limite, la stella, che appare molto vecchia (è arrivata nella fase in cui l’elio viene convertito in carbonio e idrogeno), sarebbe da tempo sfuggita alla Via Lattea. Invece è ancora lì che orbita, a una distanza da noi di circa 39.000 anni luce, nella direzione della costellazione del Serpente.
Rispetto al nucleo galattico la stella si muove a una velocità di circa 694 chilometri al secondo, tre volte più rapida del Sole e almeno 60 chilometri al secondo più veloce rispetto alla stella dell’alone che finora deteneva il record di velocità. Questa “sprinter” della galassia cede il passo solo alle stelle cosiddette “iperveloci” che per una sorta di effetto fionda vengono espulse dal centro della galassia a causa dell’interazione gravitazionale con il buco nero supermassiccio che vi si trova al centro e raggiungono velocità che permettono loro di sfuggire all’azione gravitazionale della galassia. Al contrario, la stella in questione non si sta sta allontanando dalla Via Lattea. Si sta invece dirigendo verso di noi.






