
Un team guidato da ricercatori della University of Michigan ha prodotto l’immagine più dettagliata finora ottenuta di Epsilon Aurigae nella sua fase di eclisse, riuscendo finalmente a mostrare per la prima volta la sagoma dell’ombra prodotta sulla stella da questo oscuro compagno.
Qual è, allora, la natura di questo corpo celeste? Il responsabile delle fluttuazioni di luminosità di Epsilon Aurigae e della sua debole luce è un disco sottile di polveri che orbita intorno alla stella. Questo disco si troverebbe quasi esattamente di taglio rispetto al piano su cui si trovano la stella e la Terra. Un allineamento assolutamente eccezionale che dà origine ai fenomeni di fluttuazione luminosa osservati.
“ Sembrava impossibile ma è così”, commenta John Monnier, professore associato del Dipartimento di astronomia dell’Università del Michigan e co-autore dell’articolo pubblicato su Nature. “Quello che abbiamo osservato rappresenta un caso unico finora. Siamo stati davvero fortunati”.
Le immagini che hanno permesso chiarire l’enigma di Epsilon Aurigae sono state ottenute dal Michigan Infra-Red Combiner, uno strumento che sfrutta la tecnica dell’interferometria. Grazie ad esso è stata combinata la luce racolta da quattro telescopi del CHARA Array della Georgia State University, ottenendo così riprese con un livello di dettaglio equivalente a quelle che si otterrebbero con un singolo telescopio dallo specchio 100 volte più grande di quello dell’Hubble Space Telescope.






