TUTTI SULLA STESSA BARCA

L’Inaf di Trieste a Barcolana 50

Dopo il successo della prima partecipazione in occasione di Barcolana49, l’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Trieste è partner di Barcolana per l’anno del cinquantenario. Una serie di iniziative, dal 5 al 12 ottobre, porteranno il pubblico alla scoperta del cielo e del raro equilibrio necessario per ospitare la vita

     08/10/2018

L’Inaf-Osservatorio Astronomico di Trieste sarà presente al Salone degli Incanti come partner istituzionale dell’evento Barcolana50, dall’8 al 12 ottobre, con laboratori didattici dedicati alle scuole di primo e secondo grado, nell’ambito del programma Barcolana Lab. Gli astronomi dell’Osservatorio, sull’onda del tema “Chi ama il Mare ama la Terra”, proporranno agli studenti un percorso alla scoperta del raro equilibrio necessario per ospitare la vita sul nostro e su altri pianeti: ecologia, astrobiologia, rifiuti spaziali e trasferimento tecnologico. Prenotazioni: lab@barcolana.it.

Le sere del 5, 9 e 11 ottobre sono a calendario tre visite guidate alla Specola M. Hack della sede di Basovizza, dedicate a Barcolana50. Un’occasione per conoscere uno dei tanti istituti di ricerca cittadini e per guardare le stelle direttamente all’oculare di un moderno telescopio. Informazioni e prenotazioni: www.oats.inaf.it.

L’8 ottobre alle 19:15 si terrà al Salone degli Incanti la conferenza pubblica “Siamo tutti sullo stesso pianeta”. Dal mondo della scienza triestino una conferenza a più voci, organizzata dall’Osservatorio astronomico, per parlare dei rischi dell’inquinamento in mare, sulla Terra e nello spazio, della rarità di pianeti abitabili nell’Universo che potrebbero ospitare forme di vita, del delicato equilibrio che ci permette di vivere sulla Terra e della necessità di preservarlo.

Il professor Giovanni Vladilo, direttore dell’Inaf – Osservatorio astronomico di Trieste, presenterà l’astrobiologia: la scienza che studia le condizioni biologiche e fisiche per lo sviluppo della vita sui pianeti extrasolari. Il secondo relatore, Rita Nogherotto dell’Ictp, parlerà di cambiamenti climatici e della complessità delle condizioni fisiche che mantengono gli equilibri ecologici sulla Terra. Il terzo e quarto intervento, da parte di Paola Del Negro, direttore dell’Ogs, e di Maurizio Fermeglia dell’associazione 30 Ottobre della sezione Cai di Trieste, tratteranno rispettivamente il tema dei rifiuti in mare e dei rifiuti nei campi di alta quota, e come questi sono correlati al clima.

La serata sarà moderata da un giovane ricercatore dell’Osservatorio, Lorenzo Pizzuti, vincitore di FameLab Italia due anni fa, che concluderà il confronto accennando al recente problema dei rifiuti spaziali.

Sempre lunedì 8 ottobre, alle 21.30, condizioni meteorologiche permettendo, è prevista un’uscita in mare a bordo di una motonave da 260 posti e una piccola flotta di barche più piccole. Gli astronomi dell’Osservatorio proporranno una dimostrazione pratica di navigazione astronomica. Le imbarcazioni in flotta si sposteranno nel golfo di Trieste al riparo dalle fonti di illuminazione della città, dove mediante l’utilizzo di appositi puntatori laser verranno mostrati dal vivo costellazioni e oggetti celesti utili all’orientamento e alla navigazione notturna.

Le imbarcazioni che non ospiteranno i ricercatori a bordo, avranno la possibilità di sentire le spiegazioni sul canale 25 del VHF. Prenotazioni: www.oats.inaf.it.

La Barcolana è una regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre. È nota per essere una delle regate più affollate del mondo, a cui partecipano più di 2000 imbarcazioni ogni anno. La particolare formula che la contraddistingue la rende un evento unico nel panorama velico internazionale: su una singola linea di partenza infatti si ritrovano a gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e semplici appassionati, su imbarcazioni di varie dimensioni che vengono suddivise in categorie. L’organizzazione della Barcolana non si limita alla regata della domenica mattina, ma si è allargata fino a diventare una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per i dieci giorni precedenti. La Barcolana è un evento che coinvolge tutta Trieste, attraendo turisti anche dall’estero: tra velisti e pubblico la Barcolana attira in città diverse centinaia di migliaia di persone in pochi giorni.

L’Osservatorio astronomico di Trieste, istituzione storica e scientifica ben radicata e conosciuta in città, ha un legame particolare con il mare. L’Osservatorio nasce infatti dalla Scuola Nautica, istituita in città (porto principale dell’Impero Asburgico) nel 1753 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria per formare i futuri capitani marittimi. L’astronomia fu introdotta come materia curricolare in quanto i capitani marittimi avrebbero avuto bisogno di conoscere il cielo e i suoi fenomeni, unica risorsa per fare il punto e la rotta in mare aperto o in luogo sconosciuto.

Questo legame tra l’astronomia, il mare e la città, ha spinto l’Osservatorio a voler far parte degli eventi collegati a Barcolana49 e consolidare la collaborazione per l’edizione 2018, così da festeggiare, assieme a tutta la città, Barcolana50.

«L’idea di collaborare con Barcolana nasce lo scorso anno», dice Vladilo, «con la ricorrenza del trecentesimo della nascita di Maria Teresa d’Austria, che fondò nel 1753 la Scuola Nautica, introducendo l’astronomia come materia curricolare e di fatto diede vita al nostro istituto. Abbiamo il piacere di essere anche quest’anno partner istituzionale di Barcolana, l’Osservatorio astronomico sarà parte attiva durante le giornate di festa nell’edizione del cinquantenario di quella che ormai non è più solo una regata velica ma un evento che coinvolge tutta la città. Abbiamo voluto raccogliere lo spunto dato dagli organizzatori declinando lo slogan “We are all in the same boat” in “Siamo tutti sullo stesso pianeta”, con lo scopo e l’obiettivo di stimolare e sensibilizzare le persone sulla necessità di preservare il nostro ambiente, proponendo un percorso che, partendo dal mare e dal nostro pianeta, porta lo sguardo all’Universo, e in particolare alle rare condizioni che potrebbero permettere la vita su altri pianeti».