INAF DIGITALIZZA I SUOI VOLUMI ANTICHI

L’Astronomia del ‘300 sul web

Uno dei patrimoni più importanti, dal punto di vista scientifico e culturale, che appartiene all'INAF è quello bibliografico. Una realtà, distribuita sulle 17 strutture che le appartengono e che percorrono l'Italia da nord a sud, che risale al medioevo ed è giunta, spesso in copie originali, fino ai giorni nostri

     22/04/2014

Codice XIV sec

Uno dei patrimoni più importanti, dal punto di vista scientifico e culturale, che appartiene all’INAF è quello bibliografico. Una realtà, distribuita sulle 17 strutture che le appartengono e che percorrono l’Italia da nord a sud, che risale al medioevo ed è giunta, spesso in copie originali, fino ai giorni nostri.
Un patrimonio custodito e in gran parte visibile nelle biblioteche e nei musei attrezzati presso gli osservatori ma che a breve sarà reso disponibile a tutti tramite la loro digitalizzazione e successivo inserimento sul web.

Il Servizio Biblioteche e Archivi Storici e il Servizio Musei dell’INAF hanno infatti avviato un ambizioso progetto, sostenuto e finanziato dalla Direzione Scientifica dell’istituto, per la ricognizione, tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il progetto, denominato I libri, le carte e gli strumenti di Urania, ha come obiettivo raccogliere, organizzare, rendere disponibile e valorizzare il patrimonio storico degli osservatori astronomici, al fine di tutelare la memoria culturale degli astronomi italiani e allo stesso tempo fornire una pluralità di informazioni utili sia per la ricerca storica, sia per le attività culturali, divulgative e didattiche.
Dopo un’attenta fase di studio e di programmazione delle attività da svolgere per giungere alla costruzione di un portale INAF dei beni culturali (libri antichi, documenti archivistici e strumenti scientifici) è finalmente cominciata l’attività di digitalizzazione del fondo librario della Biblioteca antica del Museo Astronomico e Copernicano di Monte Mario a Roma.

In questa prima fase verranno scansionati 4 manoscritti, 5 incunaboli (cioè i volumi a stampa antecedenti il 1500) e verranno digitalizzate 26 opere astronomiche pubblicate tra il Cinquecento e il Seicento di particolare valore culturale ed iconografico per un totale complessivo di circa 10000 immagini scansionate. Tra le opere scelte, di particolare importanza è il Codice manoscritto, attribuito al secolo XIV-XV, che contiene una miscellanea di testi astronomici medievali ricco di disegni e capilettera miniati, che non verrà solo digitalizzato ma anche restaurato.