NUOVO STUDIO SULL’INQUINAMENTO LUMINOSO

Ma il cielo è sempre più blu

Le notti sono sempre meno buie, soprattutto quando il cielo è coperto. Ma la diffusione delle lampade a LED, la cui luce è più fredda, introduce un cambiamento nella composizione spettrale del bagliore notturno. Aumentando la luminosità anche delle notti di cielo sereno.

     03/08/2012

In alto, il cielo sopra il Glacier National Park, negli USA. In basso, il cielo sopra Berlino. Crediti: Ray Stinson, Glacier National Park, USA; Christopher Kyba, Berlin, Germany

Com’è il cielo sopra Berlino? Di notte, luminoso come mai lo è stato in passato. Non che altrove sia meglio, intendiamoci, ma proprio nella capitale tedesca un gruppo di ricercatori della locale Freie Universität e del Leibniz Institute of Freshwater Ecology and Inland Fisheries ha deciso di sperimentare un nuovo strumento per il monitoraggio del bagliore notturno. I risultati, in corso di pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, non lasciano scampo. E l’introduzione sempre più massiccia di luci a LED per l’illuminazione stradale, a meno che non si usino particolari accorgimenti atti a contenere l’inquinamento luminoso, sembra che non contribuirà più di tanto a risolvere il problema: più che altro, lo sposterà. Verso porzioni più alte dello spettro elettromagnetico.

Il titolo dello studio, “Red is the New Black”, è presto spiegato: nelle notti di cielo coperto, le nuvole riflettono la luce artificiale, dando origine, per la porzione rossa dello spettro elettromagnetico, a un bagliore notturno 18 volte più intenso di quanto non accada quando il cielo è sereno. Con il risultato paradossale che, se un tempo nelle notti nuvolose il buio era più fitto, oggi avviene esattamente il contrario. Un cambiamento che potrebbe avere effetti destabilizzanti soprattutto per la fauna: nel range di sensibilità ottica della maggior parte degli animali, notano infatti i ricercatori, quando è coperto, il cielo ha oggi una capacità radiante migliaia di volte superiore a quanto avveniva in passato. Con conseguenze, per esempio, nel rapporto fra prede e predatori nei casi in cui l’attività predatoria dipende anzitutto dalla vista, come avviene fra rapaci e roditori. Tutto a causa della luce artificiale.

Poco male, potrebbero pensare astronomi e astrofili: quando ci sono nubi c’è ben poco da osservare. Sbagliato. Se infatti le nubi riflettono maggiormente la luce rossa delle lampade a incandescenza, nelle notti serene il problema sorge con la componente più blu. Non a caso, durante il giorno, il cielo ci appare azzurro: le onde più corte dello spettro visibile, quelle tendenti al blu, sono anche quelle che l’atmosfera diffonde con maggiore efficacia. Ma è proprio verso il blu che si sta evolvendo l’illuminazione stradale.

«La tendenza globale che sta portando a sostituire le vecchie lampade a scarica (es. quelle a vapori di sodio) con fonti luminose allo stato solido, tipicamente i LED, modificherà lo spettro del bagliore notturno», pronostica il primo autore dello studio, Christopher Kyba, fisico presso la Freie Universität di Berlino. Dunque, se non si seguiranno accorgimenti nella progettazione e nell’implementazione delle luci a LED (per esempio, facendo sì che non siano mai orientate verso l’alto e limitandone la componente blu), anche le notti di cielo sereno saranno destinate a diventare ancora più luminose. E non certo grazie alle stelle.

Per saperne di più: