IL PIÙ CALDO MAI SCOPERTO

Il pianeta che si crede una stella

Con temperature di 3200 °C, superiori a quelle di alcune stelle, WASP-33b è il pianeta extrasolare più caldo scoperto finora. Un mondo infuocato che orbita a distanza estremamente ravvicinata intorno al suo sole. E lo influenza.

     20/01/2011

Tra gli oltre 500 pianeti finora scoperti al di fuori del nostro Sistema solare ce ne sono davvero di tutte le specie: grandissimi (anche parecchie volte più di Giove), composti di solo gas e polveri o di tipo roccioso, con o senza atmosfera, con temperature rigidissime – solo qualche decina di gradi sopra lo zero assoluto – oppure delle vere e proprie fornaci. In questa eterogenea varietà di corpi celesti ecco spuntare WASP-33b, il più caldo pianeta scoperto finora, che possiede una temperatura superficiale tanto elevata – oltre 3000 gradi celsius – da superare quella delle stelle più fredde, come le nane rosse, che possono scendere anche a “soli” 2500 gradi celsius.

Indizi della presenza del pianeta intorno alla stella denominata WASP-33, distante circa 380 anni luce da noi, nella direzione della costellazione di Andromeda, erano già stati raccolti nel 2006 grazie alle osservazioni del progetto SuperWASP (Super Wide Angle Search for Planets). Solo ulteriori indagini hanno però confermato l’esistenza del corpo celeste e hanno permesso agli astronomi di ricavarne le principali caratteristiche. Che sono davvero estreme. Non solo per la massa di WASP-33b, stimata in circa 4 volte quella di Giove, quanto per la distanza dalla stella intorno a cui ruota: appena 3,8 milioni di chilometri, pari a dieci volte quella che separa la Terra dalla Luna. Una configurazione che porta il pianeta a compiere un’orbita completa in poco più di 29 ore. In pratica, un anno su WASP-33b dura poco più di un giorno terrestre.

Questa estrema vicinanza si fa sentire: sulla superficie del pianeta si registrano ben 3200 gradi, complice anche l’elevata temperatura della stella madre, misurata a 7200 gradi centigradi, una delle più calde tra quelle intorno a cui è nota la presenza di pianeti.

Già queste proprietà fanno di WASP-33b un pianeta unico nel suo genere, ma un altro studio, guidato  da Enrique Herrero, della Universitat Autonoma de Barcelona e pubblicato nel numero di questo mese della rivista Astronomy&Astrophysics, presenta la scoperta di una ulteriore, sorprendente peculiarità che sembra possedere questo sistema planetario. La stella madre mostra contemporaneamente due tipi di pulsazione: radiale e non. In parole semplici, il primo indica un’espansione e un restringimento periodico della stella, come se fosse un palloncino che viene ritmicamente gonfiato e sgonfiato. Il secondo tipo di deformazione è simile a quello di marea che subisce la Terra per l’effetto della forza di attrazione gravitazionale prodotta dalla Luna. Quest’ultimo fenomeno potrebbe essere proprio dovuto all’estrema vicinanza tra stella e pianeta.

Per comprendere meglio la natura di WASP-33 e del suo pianeta saranno necessari ulteriori studi, ma gli astronomi sono convinti che questo particolarissimo sistema potrà fornire preziose informazioni sui meccanismi delle pulsazioni stellari, sulle interazioni stella-pianeta e sull’evoluzione di questo tipo di sistemi planetari.