DALLA BASE DI VANDENBERG, IN CALIFORNIA, CON UN FALCON 9 DI SPACEX

Lancio avvenuto, il cubesat Spirit è in volo

Primo satellite dell’Agenzia spaziale australiana realizzato con il contributo dell’Agenzia spaziale italiana, il nanosatellite Spirit è in orbita. A bordo trasporta Hermes, rilevatore di raggi X dell’Asi per lo studio dei Grb. «Non vediamo l’ora di osservare i primi fotoni dall’orbita», dice Fabrizio Fiore (Inaf), coordinatore scientifico della Costellazione scientifica Hermes Pathfinder

     02/12/2023

Il nanosatellite Spirit è decollato dalla base spaziale di Vandenberg in California, negli Stati Uniti, a bordo di un razzo Falcon 9, alle 19:19 ora italiana di venerdì 1° dicembre 2023

L’Università di Melbourne e l’Agenzia spaziale italiana (Asi) annunciano il successo del lancio di Spirit, una storica missione supportata dall’Agenzia spaziale australiana e che vede il contributo dell’Agenzia spaziale italiana. Il nanosatellite Spirit (Space Industry Responsive Intelligent Thermal) è stato lanciato dalla base di Vandenberg in California, negli Stati Uniti, utilizzando un vettore Falcon 9 della società americana SpaceX. Il decollo è avvenuto il primo dicembre 2023 quando in Italia erano le 19:19 ed ora il nanosatellite si trova su di un’orbita polare a circa 510 km sopra la Terra.

A dimostrazione della crescente reputazione dell’Australia nel settore spaziale mondiale, Spirit è il primo satellite australiano a portare uno strumento scientifico fornito da una agenzia straniera; si tratta di Hermes, un rilevatore di raggi X dell’Agenzia spaziale italiana che avrà il compito di cercare lampi di raggi gamma che si creano quando le stelle muoiono o si scontrano e per un momento emettono più energia di un’intera galassia. Spirit è di fatto quindi il primo di una costellazione di sette nanosatelliti chiamata Hermes Scientific Pathfinder Constellation che, quando completata dagli elementi in sviluppo da parte dell’Agenzia spaziale italiana, sarà alla ricerca di questi “fuochi d’artificio” cosmici.

Il nanosatellite è stato sviluppato da un consorzio guidato dall’Università di Melbourne e dall’Agenzia spaziale italiana, composto da Inovor Technologies, Neumann Space, Sitael Australia e Nova Systems in Australia, nonché dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Fondazione Bruno Kessler, Università di Tubinga e i loro partner per lo sviluppo del carico utile Hermes. L’Agenzia spaziale australiana ha sostenuto il progetto con finanziamenti di quasi 7 milioni di dollari australiani.

Dopo i controlli iniziali e la comunicazione con la stazione terrestre di Nova Systems a Peterborough, nell’Australia meridionale, nelle prossime settimane il nanosatellite pesante 11,5 kg, che utilizza il popolare standard CubeSat, dispiegherà i pannelli solari e i radiatori termici lunghi quasi un metro. I pannelli solari alimenteranno gli strumenti scientifici, le fotocamere (incluso un selfie stick), i sistemi di guida, le antenne di comunicazione, il computer di bordo con capacità di intelligenza artificiale e un sistema di propulsione elettrica.

Spirit testerà inoltre anche un sistema di controllo termico realizzato dall’Università di Melbourne che consente ai nanosatelliti di ospitare strumenti sensibili che richiedono un controllo preciso della temperatura che altrimenti potrebbero volare solo su satelliti dieci volte più pesanti. Spirit trasporta anche il propulsore Neumann Drive, un nuovo sistema di propulsione elettrica basato su propellenti metallici solidi ed è anche una delle prime piattaforme spaziali sviluppata da Inovor Technologies.

Spirit è progettato per volare in orbita terrestre bassa per due anni in un’orbita polare sincrona con il Sole, lungo cui il satellite viaggia da nord a sud sopra i poli ed è orientato in modo da essere sempre rivolto verso la nostra stella con un angolo quasi costante. Dopo il lancio, il team trascorrerà circa quattro mesi testando e mettendo in funzione il nanosatellite nelle condizioni estreme dello spazio prima di iniziare le operazioni scientifiche. Spirit passerà quindi a una fase operativa completa per indagare i misteri del cosmo attraverso la cooperazione scientifica internazionale e per misurare le prestazioni a lungo termine della tecnologia spaziale di fabbricazione australiana.

Una volta completata la sua missione, Spirit verrà messo in “modalità sicura” bruciando al rientro nell’atmosfera.

«Questo lancio rappresenta una pietra miliare incredibile per l’industria spaziale australiana», dice Michele Trenti dell’Università di Melbourne, principal investigator della missione Spirit. «Spirit è uno dei nanosatelliti più sofisticati al mondo, con il potenziale per fornire informazioni entusiasmanti sull’universo e coprire aree di indagine tradizionalmente svolte da satelliti molto più grandi».

Payload demonstration model di Hermes. Fonte: hermes-sp.eu

«Il recente lancio del nanosatellite Spirit è stato un momento di gioia e di festa in Italia», aggiunge Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, «poiché rappresenta una collaborazione di successo tra Asi e i nostri partner in Australia, dall’altra parte del mondo. Collaborazione che presto si arricchirà di nuove iniziative legate anche al tema del rilevamento e monitoraggio di oggetti spaziali near-Earth. Siamo grati per questa opportunità di collaborazione che ha permesso al primo dei nostri rilevatori Hermes di volare. Raccoglierà dati scientifici utili e ci aspettiamo di imparare molto durante il suo funzionamento in orbita. Forza Spirit! Presto arriverà anche la costellazione Hermes dell’Asi».

«Spirit esemplifica la crescente capacità del settore spaziale australiano nella progettazione e produzione di veicoli spaziali intelligenti e la sua maturità nel collaborare con partner internazionali. La missione Spirit, in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), dimostra la capacità dell’Australia di supportare missioni spaziali scientifiche che migliorano la comprensione del nostro universo», sottolienea il capo dell’Agenzia spaziale australiana Enrico Palermo, «facendo avanzare al contempo le competenze tecnologiche critiche in settori quali la produzione avanzata e l’intelligenza artificiale. L’Agenzia spaziale australiana è orgogliosa di supportare Spirit attraverso le sue iniziative International Space Investment e Moon to Mars, e attendiamo con impazienza il prossimo passo del viaggio di Spirit nello spazio. Congratulazioni ai principali partner australiani del progetto Inovor Technologies, Neumann Space, Nova Systems e Sitael Australia».

«Lo strumento scientifico altamente innovativo e compatto per le osservazioni di raggi X e gamma a bordo di Spirit è identico a quelli sviluppati per la costellazione Hermes Pathfinder da un grande team guidato dall’Inaf con il finanziamento dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). Spirit è il primo satellite a ospitare lo strumento, con gli altri elementi della costellazione in fasi avanzate di integrazione e test. Portare tale strumento dalla progettazione al volo in poco più di quattro anni», conclude Fabrizio Fiore dell’Inaf, coordinatore scientifico della Costellazione scientifica Hermes Pathfinder, «è emozionante e non vediamo l’ora di osservare i primi fotoni dall’orbita, grazie alla cooperazione con l’Australia».

Guarda l’intervista a Fabrizio Fiore (in italiano) su Hermes: